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Dott.ssa Laura Calosso | Psicologia Creativa

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vivere con consapevolezza

7 fondamenti della pratica Mindfulness

10 Giugno 2018 by Laura Calosso Leave a Comment

7 fondamenti della pratica Mindfulness

I 7 fondamenti Mindfulness
da portare nella propria quotidianità

Di seguito potrai leggere i principi fondamentali della Mindfulness che, attraverso la pratica, potranno svilupparsi ed estendersi alla tua vita quotidiana.

Se la meditazione deve funzionare, noi dobbiamo essere disposti a collaborare, ad affrontare quando occorre il buio e la disperazione, ripetutamente se necessario, senza sfuggirli o neutralizzandoli nei mille modi che sappiamo inventare per evitare l’inevitabile. (…)

Quando pratichiamo la meditazione, in realtà riconosciamo che in quel momento stiamo percorrendo il cammino della vita, in questo e in ogni momento che viviamo. E’ più corretto interpretare la meditazione come “modalità” che come tecnica. E’ un Modo di Essere, un Modo di Vivere, un Modo di Ascoltare, un Modo di Percorrere il cammino della vita, in armonia con le cose così come sono. Questo vuol dire ammettere in parte che a volte, spesso in momenti assai decisivi, non si ha veramente idea di dove si stia andando o persino di quale sia il cammino …”

J. Kabat-Zinn (Tratto dal libro : Dovunque tu vada ci sei già)

Non-giudizio

La mente formula giudizi in continuazione: “mi piace”, “ non mi piace”, “che noia..!”.
Questo fa parte della nostra esperienza e ci aiuta a dirigere le nostre scelte quotidiane. Talvolta però diventa ingombrante e si trasforma in una sorta di giudice interno che ci dice come noi stessi, gli altri o le situazioni “devono o non devono essere”. Durante la meditazione ci concediamo la possibilità di osservare i nostri giudizi senza reprimerli, ma senza la necessità di dover re-agire in base ad essi.

Pazienza 

La pazienza è una forma di saggezza.
Lasciamo che le cose possano accadere da sé, rispettando il loro tempo.
Meditare è come coltivare un fiore: ci occupiamo di creare le condizioni favorevoli alla crescita della pianta, ce ne prendiamo cura tutti i giorni e, praticando con pazienza, lasciamo che possa sbocciare quando giunge il momento.

Mente del Principiante

A volte diamo per scontato ci che è ordinario, vivendo come ovvio il quotidiano.
Così facendo, spesso, ci perdiamo la bellezza di godere delle piccole cose che ogni momento ci riserva. Meditando, coltiviamo una mente che possa riscoprire la meraviglia del “non sapere”, dei “dettagli” che passano in secondo piano durante le nostre giornate.
Hai mai notato i dettagli dei palazzi più vicini a casa tua? Sapresti descriverne la facciata, i dettagli dei balconi, i colori o il numero di piani?

Fiducia 

Un po’ alla volta scopriamo che il maestro è già qui, dentro di noi.
Aprendoci con fiducia all’esperienza impariamo a creare spazio affinché le nostre qualità possano esprimersi.

Non-Sforzo

Se quando pratichiamo ci sforziamo di trarne qualcosa al nostro servizio, stiamo coltivando quello che facciamo sempre: combattere con la realtà per piegarla al nostro volere.
Il risultato è spesso un tentativo forzato di cambiamento che non ne rispetta i tempi. Proviamo a lasciare andare questa nostra tensione di fondo, questa ricerca affannosa.
Il cambiamento arriva proprio quando ci consentiamo di non cercarlo.

Accettazione

Accettare le cose così come sono significa smettere di affannarsi contro di esse.
Non si tratta di diventare passivi nei confronti dell’esperienza, quanto di permettersi di osservarla per come si presenta con maggiore chiarezza, anche nella sua imperfezione, per orientare con saggezza le nostre intenzioni future.
In questo modo non scappiamo dalla realtà, ma ci permettiamo di viverla con consapevolezza.

Lasciare andare 

Notiamo che spesso siamo travolti da una cascata di pensieri, emozioni e sensazioni del quale vorremmo disfarci quando non ci piacciono o cercare di trattenere il più possibile quando ci danno piacere.L’uomo, per natura, ha la tendenza a restare sotto il flusso costante della cascata di pensieri, emozioni e sensazioni che lo travolgono. Una meditazione rivolta all’osservazione di ciò che mi attraversa nel qui ed ora, permette di fare un passo indietro e di osservare ciò che mi sta accadendo senza subirne il colpo. Durante la pratica meditativa compiamo l’atto intenzionale di fare un passo indietro e osservare questo flusso scorrere di fronte a noi, come si guarda scorrere il getto di una cascata, come si osservano le immagini di un film proiettate al cinema. Lasciare andare significa lasciare essere.

L’insegnamento della pratica Mindfulness

La pratica Mindfulness mi ha insegnato che la percezione di ogni cosa si modifica se vissuta con piena consapevolezza: dal gusto di un chicco di uvetta al sorriso di un passante. Meditare è una palestra di vita, ci insegna a vivere a pieno e a guardarci dentro sospendendo il giudizio.

Per approfondimenti sul corso di Mindfulness visita la pagina dedicata al corso.

Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: accettazione, Ansia e Stress, consapevolezza, Corso di Mindfulness, Dovunque tu vada ci sei già, fiducia, J. Kabat-Zinn, lasciare andare, Meditazione, mente del principiante, Mindfulness, non giudizio, non sforzo, pazienza, pazienza è saggezza, vivere con consapevolezza

56 giorni di consapevolezza

31 Gennaio 2018 by Laura Calosso Leave a Comment

56 giorni di consapevolezza

#56giornidiconsapevolezza è un progetto che nasce il 4 Aprile 2017, a Torino.
Parola chiave: condividere. Quando le persone intraprendono insieme un percorso di crescita personale, per me è fondamentale camminare insieme, condividere difficoltà, resistenze e soddisfazioni. Per questo la sera del 4 Aprile ho deciso di scattare una foto al giorno per 8 settimane.

Il mio intento?

Utilizzare la tecnologia per accompagnare la pratica quotidiana di coloro che stavano iniziando il percorso di Mindfulness e/o Training Autogeno, per un totale di 56 giorni verso una maggiore consapevolezza di sé.

All’inizio di ogni corso in gruppo mi piace proporre a ciascun partecipante di trovare un proprio gesto quotidiano (lavarsi i denti, fare la doccia, mangiare, lavare i piatti, scrivere ecc…) da fare con estrema lentezza per disinserire il pilota automatico, che spesso ci impedisce di vivere a pieno il momento presente. Ebbene quella sera ho deciso di scattare la fotografia #1 :

La mia esperienza

Riscoprire il piacere di vivere ogni giorno un momento rituale, senza fretta, da imprimere curandone le parole in modo da poterne condividere il contenuto, mi hanno permesso di assimilare quotidianamente l’esperienza che stavo vivendo; e cosa più preziosa, di praticare quotidianamente l’attenzione al qui e ora.

Impressioni

Di seguito ho selezionato solo un estratto del progetto #56giornidiconsapevolezza, ma potrai trovare tutte le foto sul mio profilo Instagram. Nonostante non sia solita condividere sui social momenti e riflessioni personali, grazie a questo progetto mi sento di condividere che ho potuto:

  • Dedicare ogni giorno almeno 15 minuti alla pratica
  • Coltivare la mia passione per la fotografia
  • Rileggere le riflessioni nel tempo per notare i cambiamenti del mio sentire
  • Ricordare e collezionare con maggiore chiarezza gli eventi vissuti durante questi 2 mesi
  • Condividere la costanza della pratica meditativa informale con chi ha partecipato ai miei corsi
  • Passare più tempo “di qualità” insieme a me stessa

Nel caso avessi piacere di condividere con me la tua personale esperienza sentiti libero di contattarmi. Per lasciare spazio alle tue impressioni, non mi dilungherò oltre con altre considerazioni.

Galleria immagini #56giornidiconsapevolezza

 

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Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: 56 giorni di consapevolezza, conoscersi attraverso l'esperienza, la mia esperienza, Meditazione, Mindfulness, profilo instagram laura.calosso, progetto fotografico, vivere con consapevolezza

Ancorarsi al respiro

13 Febbraio 2017 by Laura Calosso Leave a Comment

Ancorarsi al respiro

Ancorandoti al respiro, puoi vivere il presente con più consapevolezza

Immagina che il respiro sia come un’ancora,
che ti tiene ormeggiato al momento presente.
E resti in ascolto del suo 
movimento,
l’onda del tuo respiro.

Se ti concedi di ascoltarlo, puoi scoprire che il respiro rispecchia in modo fedele il tuo modo di vivere, momento per momento, situazione per situazione. Quando ti trovi in condizioni di particolare stress o tensione, il respiro diventa più bloccato e superficiale (respirazione toracica); mentre quando sei più rilassato si fa più profondo e regolare (respirazione addominale). Lo stesso meccanismo permette raggiungere uno stato d’animo sereno, a partire dalla modulazione del respiro stesso.

Attraverso il controllo del respiro possiamo raggiunge una maggiore stabilità emotiva
e allenare la capacità di osservare i nostri pensieri ed emozioni senza lasciare che ci travolgano.

Un gesto invisibile, dagli effetti visibili

Un gesto spontaneo ed “invisibile”, come il respiro, può avere molti effetti “visibili”.

Tradotto in altre parole, essere consapevoli della qualità del nostro respiro è un piccolo grande passo verso la gestione delle nostre emozioni. Esso aiuta a comprendere in modo più profondo la nostra vita emotiva, senza tentare invano di controllarla o ignorarla.

____________________

Se anche tu spesso ti dici
penso troppo
non riesco a stare tranquillo
sono sempre preoccupato/a
non mi do pace per questo
mi do addosso per le mie scelte
non so cosa fare, sono confuso
mi sento in colpa
ecc..

..sappi che concentrarsi sulla respirazione è utile per..

..produrre un ritmo e una qualità del respiro più lenta e profonda
per darti il tempo di ascoltarti,
di connettere stati d’animo e pensieri, e di
riordinare idee ed emozioni.

____________________

Ok, ma i pensieri?

Ecco. Non temere. I pensieri sono inevitabili. Il nostro obiettivo non è quello di eliminarli, bensì di imparare a dirigere la nostra attenzione su stimoli che ci permettano di creare uno spazio di consapevolezza (e quindi di scelta) che ci permetta di non scivolare nel vortice ma di restare a galla.

Un esercizio di respirazione

Proviamo un esercizio di attenzione sul respiro

Prima di iniziare

    • Per le prima volte predisponi un luogo tranquillo e accogliente dove sarai certo di non essere interrotto, attiva la modalità silenziosa del cellulare e riduci al minimo la possibilità di essere disturbato da stimoli esterni. Dopodiché potrai svolgere l’esercizio ovunque.
    • Se incontri delle difficoltà durante l’esercizio ricorda che non è una performance, quindi non ti giudicare.
    • Se inizi a lasciarti trascinare dai pensieri come “..dovevo rispondere a quella e-mail” o “dopo dovrò andare…”, sappi che è del tutto “normale”: nel senso che non siamo abituati a interrompere il flusso continuo di pensieri. Ricordiamoci che il nostro obiettivo non è quello di eliminare i pensieri, bensì di dirigerli attraverso la nostra attenzione sul respiro.
    • Ogni volta che ti ritrovi “perso” in un pensiero, congratulati con te stesso per essertene accorto e riporta la concentrazione sul tuo respiro.
    • Se ti verrà da sbadigliare, inizierai a sentire fastidi o formicolii e gorgoglii alla pancia, non temere, anche questo è molto comune, tu torna sempre al respiro.
    • Se non hai mai fatto questo genere di esercizi può aiutarti ripetere, mentalmente (durante le due fasi principali del respiro semplice -> inspirazione ed espirazione) , una frase come “Inspiro calma ed espiro tutti i pensieri”.
  • L’esercizio può durare quanto vuoi, consiglio dai 3 ai 10/15 minuti.

La postura

Ora siediti mantenendo la schiena dritta ma non rigida, in una postura che ispiri dignità.
I piedi sono entrambi ben radicati al pavimento e le mani poggiano sulle nostre gambe, con i palmi rivolti verso il basso.

Chiudi gli occhi e ascolta i movimenti del respiro

Quando ti senti pronto chiudi delicatamente gli occhi e concentrati sul flusso del respiro, sull’aria che entra e che esce dal corpo. E resta semplicemente in ascolto delle sensazioni procurate dal respiro durante il passaggio d’aria.

Fai 3 respiri profondi

Ogni volta che inspiri osserva la sensazione procurata dall’aria che entra dalle tue narici, passa attraverso la gola riempendo i tuoi polmoni, gonfia il diaframma e fluisce attraverso tutto il tuo corpo, diffondendosi in ogni parte e permettendone il funzionamento.

Poni una mano sull’addome e una sul petto

Poni una mano sull’addome e una sul petto, sentirai i movimenti da un’altra prospettiva, o forse no.  Resta in ascolto ora del calore che si trasmette dalle mani al petto e viceversa. Dopo qualche respiro in questa posizione riporta le mani sulle gambe e alla posizione iniziale e continua a respirare. Ricorda sempre di non forzare il respiro. Non c’è nulla che tu debba controllare in questo momento.

Cogli il flusso di pensieri

Se nel frattempo ti sei lasciato distrarre da un pensiero, non scoraggiarti, ritorna all’immagina della barca, ancorata al respiro. Sarà anche un pensiero utile, ma in questo momento non ti serve, lascialo andare attraverso questa espirazione. Approfitta di questi pensieri per alleggerirti e lasciarti andare ancora di più alla forza di gravità. In questo modo potrai sentire il tuo corpo pesante, ma al tempo stesso leggero. Non c’è nessun luogo da raggiungere se non quello in cui ti trovi in questo momento. Nessun obiettivo da raggiungere se non quello di provare a essere presenti a noi stessi e ascoltare il ritmo del nostro respiro.

Quando ti senti pronto, riapri delicatamente gli occhi e domandati come stai e se è cambiato qualcosa rispetto a prima.

Scrivimi o commenta qui sotto per farmi sapere se hai trovato l’esercizio utile!

 Perché un respiro consapevole è così importante?

Imparare ad ascoltare le sensazioni che accompagnano un gesto spontaneo e naturale come il respiro, apre un canale di comunicazione profonda con i movimenti di vita essenziali del tuo corpo.

Attraverso un respiro consapevole diventiamo attenti e assaporiamo ciò che la nostra mente vive momento dopo momento. Essere consapevoli del respiro ci aiuta a comprendere in modo più profondo la nostra vita emotiva e a gestire le emozioni, senza tentare invano di controllarle o ignorarle, producendo un ritmo e una qualità del respiro più lenta e profonda.

 I benefici di una respirazione profonda

I benefici di una respirazione diaframmatica e profonda sono innumerevoli:

  • aumento del flusso di energia vitale;
  • maggiore equilibrio emotivo;
  • maggiore ossigenazione del cervello e rallentamento del battito cardiaco;
  • migliore gestione di stress e ansia;
  • maggiore consapevolezza posturale;
  • miglioramento delle relazioni interpersonali;
  • più sicurezza e lucidità nel prendere decisioni;

Il Prāṇāyāma: dall’attenzione al respiro alla tecnica

Secondo tradizione Yogica, il Prāṇāyāma racchiude l’insieme delle principali tecniche di respirazione per il controllo ritmico del respiro (Prana). La parola Prana significa in sanscrito forza, energia e vita. Ayama significa invece lunghezza, controllo, espansione. Il suo significato completo sarebbe quindi controllo ed estensione del respiro.

Tale controllo viene attuato in diversi modi durante le quattro fasi:

  • inspirazione
  • pausa respiratoria dopo l’inspirazione
  • espirazione
  • pausa respiratoria dopo l’espirazione

Abiti a Genova o Torino? Contattami per una prima prova gratuita dei miei corsi.

Bibliografia

Lewis, D. (1999). Respirazione naturale, Tecniche Nuove.

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Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: Breathe, Corso di Training Autogeno, esercizi antistress, esercizi di respirazione, i benefici della meditazione, Meditazione, meditazione sul respiro, relax, relaxing breathing exercises, respirazione diaframmatica, respiro, respiro consapevole, respiro in gravidanza, training autogeno, vivere con consapevolezza

Mindfulness

20 Dicembre 2016 by Laura Calosso 1 Comment

Mindfulness

Meditazione Mindfulness

Vivere il presente con consapevolezza

Consapevolezza è accettazione cosciente ed equilibrata dell’esperienza presente.
Non è più complicato di così.
È un aprirsi al momento presente per riceverlo, piacevole o spiacevole che sia, così com’è, senza afferrarlo per prenderlo,
senza respingerlo per rifiutarlo”
Sylvia Boorstein

Quante volte camminando nel tragitto da casa al lavoro non prestiamo attenzione alla strada che percorriamo? Arriviamo a destinazione persi in ricordi del passato, o in pensieri legati ad aspettative e preoccupazioni verso il futuro quali: “più tardi devo ricordarmi di fare questo” – “riuscirò nel mio obiettivo?” o “avrò fatto male a fare quello?”.
Nella vita quotidiana spesso ci accade di inserire il pilota automatico, rivolgendo l’attenzione a qualcosa di diverso rispetto a quello che stiamo facendo, rischiando di perderci il valore del momento. Possiamo vivere anni in uno stato di torpore senza neanche accorgercene, vittime di comportamenti automatici e ripetitivi. Siamo continuamente di corsa,  corriamo a destra e sinistra, fuori e dentro di noi, trasportati da pensieri rispetto a qualcosa che non esiste più o preoccupazioni su eventi non ancora realizzati.

Viviamo in una realtà così frenetica da perderci spesso l’unica vera realtà esistente: il presente, ma se ci fermassimo un istante ad osservare ciò che ci circonda mentre andiamo a casa o al lavoro? e se assaporassimo il primo boccone del nostro pasto con attenzione? se ci fermassimo ad ascoltare il nostro respiro quando ci sentiamo in dubbio su una scelta.. domandiamoci cosa cambierebbe? 

L’insegnamento della pratica Mindfulness

Ciò che mi ha insegnato la Meditazione Mindfulness che la percezione di ogni cosa si modifica se vissuta con consapevolezza: dal gusto di un chicco di uvetta al sorriso di un passante. Meditare è una palestra di vita, ci insegna a vivere con consapevolezza e a guardarci dentro sospendendo il giudizio.

In cosa consiste meditare?

Molte persone si chiedono in cosa consista meditare.
La prima cosa da chiarire a riguardo è l’esistenza di una pratica informale, infatti si può meditare facendo qualsiasi cosa: lavandosi i denti, mangiando, camminando, respirando, pensando.
Sì, ognuna di queste quotidiane azioni può essere fatta con consapevolezza e diventare una pratica meditativa.

Parte fondamentale della pratica consiste nel non lasciarsi travolgere dal continuo flusso di pensieri che spesso ci assale, ma riconoscerne la natura transitoria e osservarli passare, come osserviamo le gocce di pioggia quando piove.

Tutto fa esattamente la stessa cosa: sorge e poi passa.
Come un temporale estivo, sorge e passa.
Consapevoli di questo, possiamo riconoscere l’essenza stessa della vita:
la trasformazione”
Laura Calosso

Osservazione e sospensione del giudizio

L’uomo, per natura, ha la tendenza a restare sotto il flusso costante della cascata di pensieri, emozioni e sensazioni che lo travolgono. Una meditazione rivolta all’osservazione di ciò che mi attraversa nel qui ed ora, permette di fare un passo indietro e di osservare ciò che mi sta accadendo senza subirne il colpo.

Studi internazionali hanno dimostrato scientificamente i benefici che si raggiungono attraverso questa pratica meditativa. Essa permette di osservare le proprie sensazioni fisiche, le emozioni e i pensieri così come si presentano. La pratica consente di esercitare una qualità molto importante: l’osservazione. Osservare il modo in cui pensiamo, sentiamo e ci rapportiamo agli stimoli, ci invita a intraprendere un percorso teso a riconnetterci con il nostro essere più autentico.

Assumendo un atteggiamento non giudicante rispetto ai propri pensieri, anche quando insistenti e ricorrenti, diveniamo consapevoli di ciò che ci accade nel qui e ora, permettendoci di esplorare livelli più profondi di noi stessi. È stato dimostrato che la praticare la consapevolezza e portare attenzione al momento presente allena un’altra qualità profondamente positiva: la compassione.

Compassione e umanità

Nel suo libro The essence of the heart Sutra, his holiness il Dalai Lama scriveva:

La compassione è uno stato della mente che vorrebbe che gli altri fossero liberi dalla sofferenza. Non è passiva, non è solo empatia, ma piuttosto un altruismo empatico che attivamente lotta per liberare gli altri dalla sofferenza. La compassione genuina deve avere sia saggezza che amore e rispetto.

Ma allora perché essere compassionevoli e non giudicanti nei confronti di sé stessi e degli altri è così difficile?
Siamo cresciuti con l’idea che le difficoltà vadano affrontate e sopportate senza lamentarci. Non siamo abituati a trattarci con gentilezza, a guardare con atteggiamento non giudicante i nostri limiti e le nostre debolezze, in modo da comprenderle nel più largo contesto dell’esperienza umana.

Provare compassione nei confronti di sé stessi è importante per indirizzarla verso il prossimo. Un dialogo interiore aspro o severo porta facilmente al giudizio e alla mancanza di compassione anche verso l’altro. Essere un po’ più morbidi, gentili e delicati verso sé stessi guardando agli insuccessi, alle imperfezioni e alle debolezze come a qualcosa che rientra nella sfera dell’umana fallibilità, può regalarci una grande pace interiore.

Catturati dalla frenesia del mondo che ci circonda, temiamo che la meditazione come l’autocompassione siano sinonimo di indulgenza o passività, pensando che un atteggiamento di continua autocritica possa spingerci al miglioramento. Invece è essenziale, per vivere il presente con consapevolezza, smettere di giudicarci per quello che siamo o che siamo stati, e interrompere queste lotte interiori a cui ci spinge il perfezionismo.

Alcuni studi hanno dimostrato che le persone più autocompassionevoli sono meno ansiose e depresse, godono di maggiore autostima e sperimentano meno emozioni negative come ostilità, rabbia, paura.

Quando la Scienza incontra la Tradizione

Il termine Meditazione deriva dal latino meditatio, che significa riflessione.
Con essa s’intende quell’insieme di pratiche volte a portare l’attenzione ad un focus interno (sensazioni corporee, pensieri, immagini), esterno (oggetti, fonti luminose o altro), o su nulla in particolare.

Un esempio di Meditazione, che attualmente è stata validata e applicata in ambito clinico è la Mindfulness. Il termine Mindfulness deriva dalla traduzione inglese della parola Sati in lingua Pali, che significa attenzione consapevole.

Si tratta di una forma di meditazione che vanta una storia di oltre duemilacinquecento anni e affonda le sue radici nelle tradizioni contemplative buddhiste. Seppure derivi da questa tradizione, le sua pratica non è necessariamente connessa a questa ideologia, essendo una forma di meditazione universalmente accessibile al di là di ogni sistema di credenze. Si può meditare con un intento spirituale, di crescita personale, religioso, filosofico, ma anche per il puro scopo di essere presenti a noi stessi.

Solitamente, quando pensiamo al termine meditazione, la prima immagine che affiora alla mente è quella di una persona buddhista o induista, probabilmente orientale, seduta nella posizione del loto, in silenzio, ad occhi chiusi, con il pollice e indice delle mani giunte.

In realtà esistono davvero molteplici varianti, che si diversificano per tecniche e scopi, di questa pratica. Riassumendo la Meditazione:

  1. È universale (diffusa tanto in Oriente quanto in Occidente).
  2. Non è necessariamente associata ad un intento religioso.
  3. Ha effetti benefici, scientificamente provati e validati.
  4. Esistono molte diverse posizioni per meditare, anche in movimento e ad occhi aperti.

I benefici della pratica

La Meditazione Mindfulness ricorda di vivere con consapevolezza, senza subire ansia e preoccupazioni, calati nell'unica vera realtà: il presente.

Negli ultimi trent’anni la Meditazione Mindfulness è entrata a far parte degli strumenti clinici per la cura di diversi disturbi quali ansia, depressione, dolore cronico, stress e disordini alimentari. Ne sono stati dimostrati gli effetti sugli equilibri cellulari, e verificata l’efficacia anche nello stimolo della risposta immunitaria, contribuendo a migliorare condizioni mediche diagnosticate. Meditatori esperti mostrano anche un rallentamento dell’invecchiamento cellulare grazie all’influenza diretta sui meccanismi biochimici che proteggono la trasmissione del DNA.

I risultati di una pratica costante sono formidabili :

  • Miglioramento del funzionamento del sistema immunitario ;
  • Riduzione dell’ansia e del senso di irrequietezza;
  • Riduzione dello stress e del senso di irritabilità ;
  • Diminuzione di tristezza e stati depressivi ;
  • Diminuzione del dolore e dell’infiammazione a livello cellulare ;
  • Aumento delle emozioni positive ;
  • Aumento delle capacità di concentrazione ;
  • Miglioramento della capacità di autocontrollo;
  • Miglioramento delle capacità di memoria e di attenzione multipla ;
  • Contrasto dei disordini alimentari ;
  • Miglioramento della creatività e della capacità di pensare fuori dagli schemi ;
  • Rallentamento dell’invecchiamento cellulare in meditatori esperti. 

Vieni a provare nelle sedi di Genova e Torino:

Visita la pagina dedicata al corso, partecipa a una serata di presentazione gratuita a Genova o Torino.
Contattami per partecipare ad una prova gratuita o per approfondire l’argomento.

Sai qual è stato il mio più grande progresso?
Sono diventato amico di me stesso.
Seneca

Bibliografia

Kabat-Zinn, J., (2011). Dovunque tu vada ci sei già, in cammino verso la consapevolezza; Tea Edizioni.

Preziosi, E., (2016). Corso di Meditazione di Mindfulness, conosco, conduco, calmo il mio pensare; Franco Angeli Editore.

Porcelli, P., (2009). Medicina psicosomatica e psicologia clinica: modelli teorici, diagnosi e trattamento. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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