6 miti da sfatare sulla figura dello psicologo
In questo articolo chiariamo chi è lo psicologo e sfatiamo alcuni falsi miti che aleggiano attorno a questa figura professionale:
- “Rivolgersi ad uno psicologo è segno di debolezza e fragilità, ce la faccio da solo” ,
- “Non riuscirei mai ad aprirmi davanti ad un perfetto sconosciuto“,
- “Lo psicologo cura i matti” ,
- “Lo psicologo è uno psicoterapeuta” ,
- “Andare dallo psicologo è sempre un percorso lungo” ,
- “Chi mi assicura che potrà aiutarmi davvero? parlare non serve a nulla“
Questi pregiudizi, talvolta esistenti per mancanza di informazione sull’effettiva figura dello psicologo, costituiscono una forte resistenza all’affidarsi a questa particolare categoria di professionisti, formati rispetto ai processi psicologici ma anche alle relazioni e alle emozioni umane.
Vediamo di sfatarli uno ad uno :
*1 “Rivolgersi ad uno psicologo è segno di debolezza e fragilità, ce la faccio da solo”
Il primo stereotipo potrebbe essere sintetizzato dall’espressione “non ho bisogno di aiuto“. E’ una delle frasi più ripetute da chi crede che a chiedere supporto siano i deboli o coloro i quali abbiano scarsa fiducia nelle proprie capacità.
Riconoscere di essere portatori di un disagio, di una sofferenza, di essere intrappolati da troppo tempo in vecchi schemi mentali e comportamentali, è il primo passo verso il cambiamento. Rivolgersi ad un esperto della salute psicologica è il secondo passo, ricordando che è un atto di coraggio, non di debolezza, poiché spetta a noi intraprendere il percorso di crescita interiore, nessuno può farlo al posto nostro. In tal senso lo psicologo svolge il ruolo di “facilitatore”, “attivatore” di tutte quelle risorse interne che già possediamo, indispensabili per il nostro equilibrio psicofisico.
*2 “Non riuscirei mai ad aprirmi davanti ad un perfetto sconosciuto“
Il secondo pregiudizio riguarda la difficoltà ad aprirci nei confronti di chi non conosciamo. E’ comprensibile, inizialmente, avere delle resistenze, ma è bene ricordare che abbiamo di fronte un professionista di relazioni, che non è lì seduto di fronte a noi con l’intento di giudicarci o di parlare di noi ad altri. Lo psicologo ha l’obbligo della riservatezza.
Più ti porterai in modo autentico e più permetterai, fin da subito, l’instaurarsi di un ambiente caldo e accogliente, e di un rapporto basato sulla fiducia e sull’empatia. Spesso non ce ne accorgiamo, ma gran parte del processo si facilita con la nostra disponibilità a metterci in gioco.
Inoltre, potersi confidare con una persona estranea alla notra vita non ha ripercussioni dirette sulle nostre relazioni, al contrario è più facile ed utile esporsi davanti a chi non conosciamo, sia perché non ne temiamo il giudizio, sia perché può fornirci una visione della realtà più imparziale e distaccata rispetto ad un amico o ad un familiare. Non sempre portare il proprio disagio con chi si conosce può aiutarci a risolvere la situazione.
*3 “Lo psicologo cura i matti”
“Lo psicologo cura i matti”. Questo è lo stereotipo più difficile da estirpare. E’ un’idea diffusa che ha generato un’errata convinzione riguardo al ruolo dello psicologo: si crede che egli si occupi solamente della psicopatologia, senza considerare il fatto che i campi di intervento psicologico vanno dalla promozione della salute, alle formazioni aziendali, alla salute durante lo sviluppo, alla prevenzione.
La salute mentale ha lo stesso valore di quella fisica, dato che oggi è risaputo che il binomio mente-corpo è una realtà inscindibile.
Chi si rivolge ad un professionista della salute psicologica, quindi, non per forza soffre di un qualche disturbo o patologia, come chi pratica una attività fisica non necessariamente ha problemi di salute. Intraprendere questo tipo di percorso significa avere a cuore il proprio benessere psicofisico.
*4 “Lo psicologo è uno psicoterapeuta”
“Lo psicologo è lo psicoterapeuta”. Errore. chiariamoci le idee:
Il percorso di uno psicologo è dato dallo studio di 5 anni (ad oggi 3 anni di laurea triennale più 2 anni di laurea specialistica), ed il superamento di un esame di stato che lo abiliti a svolgere la professione. Il suo ruolo può variare in base alla specializzazione, anche se tutti gli psicologi sono autorizzati per legge a seguire ognuna delle seguenti attività: formazione e selezione del personale in azienda (psicologo del lavoro e delle organizzazioni), consulenze a privati e comunità, diagnosi e progetti sul territorio (psicologo clinico e di comunità), sportello scolastico o consulenze con minori (psicologo dello sviluppo), consulenze forensi o perizie psicologiche (psicologo forense e criminologico).
Lo psicologo psicoterapeuta, oltre ad essere laureato in psicologia ed aver ottenuto l’abilitazione alla professione, ha proseguito gli studi con un ulteriore percorso quadriennale presso una scuola di psicoterapia (di cui esistono diversi orientamenti). Egli, oltre a tutte le competenze dello psicologo è specializzato nella cura e nel trattamento del paziente ed ha effettuato a propria volta uno o più percorsi personali.
Esiste inoltre il medico psicoterapeuta, egli è un medico specializzato in psichiatria. In Italia gli psichiatri sono automaticamente abilitati alla professione di psicoterapeuta, nonostante spesso non siano formati presso nessuna scuola di psicoterapia.
Come avrai capito la formazione di uno psicoterapeuta può basarsi su teorie e metodi differenti, per questo è importante informarsi sul percorso del professionista, consultando più materiale possibile rispetto alle tematiche specifiche sul quale è specializzato e per comprendere quale orientamento sia più adatto a noi.
Come quando scegliamo un paio di scarpe da corsa ci informiamo su quale sia più adatta al nostro tipo di allenamento, per quanto riguarda lo psicologo è importante informarsi il più possibile per ricercare la persona più affine alla nostra personale esigenza.
*5 “Andare dallo psicologo è sempre un percorso lungo”
“Andare dallo psicologo è sempre un percorso lungo“. No! Se decidiamo di andare da uno psicologo ed ottenere una consulenza circoscritta ad una problematica della nostra vita che scegliamo di approfondire, potremmo anche scegliere una formula ad esempio di di 3 – 4 – 6 o 8 incontri e decidere se proseguire o meno, o di intraprendere con un’altra persona una psicoterapia a lungo termine. Inoltre esistono orientamenti di psicoterapia che sono specializzati in terapie brevi e strategiche.
Dipende tutto da cosa ci aspettiamo e dal risultato che vogliamo ottenere a lungo termine.
Se abbiamo paura di intraprendere tortuosi percorsi di terapia, possiamo sempre iniziare con una consulenza psicologica e darci il tempo di valutare con lo psicologo che cosa stiamo cercando e quale possa essere la soluzione più adatta a noi. Ricordiamoci che talvolta il solo confronto con un professionista può toglierci da scomode situazioni di stallo, a volte basta soltanto allungare la mano e fidarsi di chi ha studiato come tirarti fuori dalle sabbie mobili il prima possibile.
*6 “Chi mi assicura che potrà aiutarmi davvero? Parlare non serve a nulla”
Fermiamoci un secondo a riflettere:
siamo disposti a comprare un materasso nuovo quando il nostro è divenuto scomodo, ma facciamo fatica ad affidarci ad uno psicologo quando proviamo la stessa scomodità rispetto alle questioni della nostra vita.
Vediamo insieme perché:
il materasso è un prodotto, che in quanto tale possiamo osservare, toccare, provare e poi comprare. Una consulenza è invece un servizio, qualcosa che non possiamo scegliere a priori in base alle sue caratteristiche materiali. Eppure, sia un materasso su misura che uno psicologo adatto a noi possono aiutarci a vivere meglio.
Certo, talvolta è difficile scegliere a chi rivolgersi e questo può costituire la resistenza ad un potenziale percorso di crescita interiore. Ma una cosa è certa ormai, che più di ogni altra cosa ciò che rende efficace il sostegno di uno psicologo o il percorso con uno psicoterapeuta è la relazione umana che si instaura tra i due. Inoltre, diversi studi hanno confermato che circa il 60% delle malattie che sviluppiamo sia dovuta allo stress, nemico numero uno dell’uomo moderno.
E’ importante non sottovalutare sintomi psicologici quali umore instabile, ansia, conflitti nelle relazioni o difficoltà nel prendere decisioni. Inoltre è umano avere dei momenti “no”, ma quando questi costellano le nostre giornate e costituiscono un fattore che compromette il nostro equilibrio psicofisico per un tempo prolungato, allora si può considerare il sostegno di un professionista. Quando viviamo con il “pilota automatico” la vita può diventare stressante e si può ricadere inconsapevolmente negli stessi meccanismi ripetitivi e disadattivi.
La serenità è salute, e se siamo disposti ad affidarci ad uno psicologo e ad avere il coraggio di essere noi i primi promotori del nostro cambiamento allora potremmo migliorare la nostra qualità della vita.