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Dott.ssa Laura Calosso | Psicologia Creativa

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depressione

Lutto e separazione

19 Novembre 2021 by Laura Calosso Leave a Comment

Lutto e separazione

6 passi per gestire il vuoto della perdita

Ci sono due cose di cui puoi essere certo nella vita: del cambiamento e della morte. Questo può avere sostanzialmente 2 effetti su di te: impaurirti o rassicurarti.

Sta a te la scelta.

  • Se scegli la via della paura è possibile che ogni cosa non potrà far altro che travolgerti e farti sentire impotente e senza controllo. In questo caso è probabile che svilupperai dei sintomi nel tempo.
  • Se scegli la strada della rassicurazione puoi abbandonarti con fiducia (che non significa passività) alla realtà della vita, accogliendo i cambiamenti e la morte in modo nuovo.

In Tibet credono fortemente che prima accogliamo la fine delle cose (la morte e cambiamenti) e prima ci rendiamo davvero disponibili all’esperienza piena del vivere. Che rapporto hai con la morte? Con morte intendo anche con la fine di ciò che conosci per come lo conosci. Se non ci hai ancora riflettuto penso potrebbe essere già davvero uno spunto importante su cui riflettere. D’altronde nella vita spiritualmente moriamo e nasciamo numerose volte fino all’ultima, quella definitiva del corpo. A me personalmente piace vedere ogni cambiamento come un trasloco interiore in cui riordinare scatole piene di ricordi ed oggetti.

Storie di scatole e traslochi interiori

Nei momenti della nostra vita in cui facciamo l’esperienza di un grande cambiamento dato da un importante episodio della nostra vita, viviamo una sorta di trasloco interiore.

Che si tratti della perdita (o del distacco permanente) di una persona che abbiamo amato o di una parte di noi, quando succede sembra che ogni cosa improvvisamente non sia più al suo posto.

È possibile passare attraverso diverse fasi, dal rifiuto all’accettazione. L’unica certezza è che, ad ogni passo, il dolore diventa un carico inevitabile.

È come se tutto ciò che vi riguarda si riponesse in grandi scatole.
Riponi oggetti, memorie e pensieri che appartengono alla vostra storia, legata a un passato che in alcuni casi non c’è più, o si è trasformato nel tempo.

Può succedere che alcune cose si perdano durante il trasporto, o che altre emergono facendoci scoprire qualcosa che prima non conoscevamo di noi stessi o degli altri.

Resta di fatto che, se per il dolore o la rabbia decidi di ignorare il contenuto di alcune di queste scatole, resteranno soltanto volumi ingombranti dentro di te.

Non esiste una sola via per affrontare il lutto, al contrario ciascuno trova un modo del tutto unico di elaborarlo.

C’è chi sente la necessità di tenere con sé oggetti, visitare luoghi significativi, avvicinarsi alla spiritualità, chi invece sente la necessità di fare tutto il contrario. Importante: ogni bisogno ha uguale valore e dignità di esistere. Ricordalo soprattutto quando compari il tuo dolore con quello di altre persone che

Si possono perdere persone ma anche parti di sé: ad esempio tutti noi quando cresciamo rinunciamo in qualche misura alla nostra natura di essere bambini o figli. D’altronde tutto cambia con il passare del tempo, che ci piaccia o meno.

Se hai vissuto o stai vivendo un lutto o una separazione importanti, sai bene che cosa significa convivere con l’assenza. Tuttavia credo sia importante trovare uno spazio di condivisione del vissuto per permetterti di elaborarlo profondamente. Uno spazio che includa la mente e i pensieri ma anche il corpo fisico e i sentimenti.

Il corpo del vuoto

Fotogramma tratto dal video della canzone Gravity (Coldplay)

Quando si parla di assenza, spesso si perde di vista il fatto che anch’essa abbia un corpo.

Il vuoto dato da qualcuno o qualcosa che non c’è più, crea uno spazio dentro di noi fatto di pensieri, emozioni e sensazioni fisiche importanti.

Nel percorso verso l’accettazione, lasciandoci abbattere dal peso della mancanza, possiamo arenarci in uno stagno di sconforto, colpa e rimuginio di pensieri come “non potrò mai più stare bene”. Molti pazienti mi dicono “se solo avessi fatto…” e mi rivelano spesso di provare rimpianti e sensi di colpa su tutto ciò che non è stato.

Se ti ritrovi in questa esperienza lascia che ti dica:

Sentirti in colpa non farà tornare indietro le lancette del tempo. Non c’è controllo che tu possa esercitare sul passato. Se davvero hai dei rimpianti l’unica cosa utile che puoi fare oggi è imparare dal passato e non commettere più gli stessi “errori”(se così possiamo chiamarli). Puoi impegnarti ad aiutare le altre persone oppure, come spesso accade, riconoscere che quella era l’unica cosa che potevi fare per la persona che eri in quel momento della tua vita.

Incontrare il dolore e la perdita di una persona cara può anche darti tanto:

Per prima cosa realizzi quanto ogni singolo istante sia davvero prezioso.
Impari a non dare nulla per scontato e può nascere in te l’esigenza di dare nuove priorità alle tue scelte e al tuo tempo. 

Come superare il vuoto della mancanza:

Di seguito voglio offrirti 6 suggerimenti su questo tema, consapevole del fatto che tutto ciò che andrò a dire sarà da leggere in base al momento specifico in cui ti trovi rispetto all’elaborazione di ciò che hai vissuto:

1 – Accogli il dolore e prova a dargli una forma

I naturali sentimenti di disperazione e sofferenza che seguono una perdita hanno un enorme valore e meritano di essere vissuti fino all’ultima lacrima o urlo di disperazione. In una prima fase è fondamentale dare dignità proprio all’espressione del proprio proprio stato d’animo, contando anche sul sostegno e il raccoglimento di persone care. Ascolta i tuoi bisogni e assecondali ma, nel caso in cui dovessi desiderare l’isolamento totale, ricordati di farlo senza perdere l’occasione di dare forma e senso a ciò che stai provando. Cosa voglio dire? esprimi le tue emozioni. Puoi scegliere di farlo in tanti modi, ad esempio scrivere su un quaderno finché ne senti la necessità. Qualsiasi cosa decida di fare permetterti di esprimere le tue emozioni ti permetterà di elaborarle e, un domani, lasciarle andare.

2- Non credere “se lascio andare vuol dire che amo di meno”

Molte persone credono di poter portare con sé il dolore per tenere in vita la persona che hanno perso (o la speranza in caso di separazioni o divorzi). La verità è che non è così: lasciare andare il dolore non significa togliere valore a ciò che è stato. Credo sia importante che ne diventi consapevole soprattutto se questo peso ti accompagna da anni.

3- Assapora le piccole cose del presente

L’esperienza della perdita può, che si tratti di un lutto o di una separazione, può confonderti e farti sentire “in balia” di ogni cosa. Se questo sentimento prende il sopravvento  Se non ci permettiamo di esprimerle, tenderanno a rimanere bloccate dentro di noi, generando anche a distanza di anni sintomi psicosomatici del tutto inaspettati. È naturale che il pensiero vada a rivedere tutti i momenti passati insieme, ma più ti ci immergi e più sprofondi nel pantano della mancanza.
Nella tua quotidianità, prendi la buona abitudine di riportare l’attenzione al presente. Ad esempio con esercizi di focalizzazione sul respiro o semplicemente osservando con attenzione ciò che ti circonda nel tragitto che percorri tutte le mattine andando al lavoro o a scuola.

4 – Riorganizza il tuo tempo e le priorità

Gli eventi importanti della nostra vita ci fanno cambiare prospettiva. Più siamo flessibili a questi cambiamenti e meno ci lasciamo travolgere. Forse ti sarà utile rivedere le tue priorità e riorganizzare il tuo tempo. Conquista del tempo di qualità con te stesso e con le persone che ami. Ti permetterà di coltivare il tuo benessere e rendere più assimilabile l’esperienza. Pensi di non avere tempo? io e te sappiamo che non è vero: se hai tempo per rimuginare su ciò che è stato e per stare nel dolore, sono certa che tu abbia anche tempo per fare qualcosa che ti appassioni o ti rilassi. Magari qualcosa che vorresti fare da tanto tempo ma al quale non hai ancora dedicato a pieno le tue energie? Se ti venisse da pensare “ormai è tardi per dedicarsi a questo” prendi spunto dalle parole di Confucio: Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso.” Quindi piuttosto che rimproverarti trova il tempo per prendere in mano la tua vita.

5 – Prenditi cura del tuo corpo

Dedicare del tempo all’attività fisica (di qualunque livello o forma) e alla cura del proprio corpo può aiutarti molto in questa fase. Potrebbe trattarsi di seguire lezioni di yoga o meditazione ma anche farsi fare un massaggio, o ancora andare a fare lunghe passeggiate per i sentieri in collina. L’importante è mettersi in moto e non trascurare anche il benessere del proprio corpo, soprattutto se si è costretto a trascorrere molto tempo seduti durante la giornata.

6 – Non temere di chiedere aiuto

Se le hai già provate tutte per reagire senza aver ottenuto i risultati sperati, ti chiederai – “ritroverò la mia serenità? – “e se davvero decidessi di affidarmi a qualcuno, sarà in grado di aiutarmi?”.
Può capitare a tutti avere momenti di difficoltà, l’importante è prenderne consapevolezza per riprendere la propria vita in mano il prima possibile.

Se percepisci la presenza ingombrante di memorie, dolore e pensieri legati a una perdita e vuoi ritrovare quella leggerezza e serenità interiori che sembrano oggi così lontane, affidati a un professionista.

Insieme a un terapeuta, anche con il sostegno del metodo EMDR, si può fare davvero molto per trasformare la propria vita e trovare un proprio nuovo equilibrio.

Senti la necessità di parlarne? Scrivimi

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Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: assenza, chiedere aiuto, consulenza psicologica, cura, depressione, il corpo del vuoto, lasciare andare, lutto, malinconia, mancanza, psicologo, psicologo a Genova, psicologo a Torino, separazione, solitudine, tristezza, vivere il presente, vuoto

La goccia del cambiamento

1 Dicembre 2020 by Laura Calosso Leave a Comment

Spesso reagiamo solo quando trabocca il vaso!
La goccia del cambiamento 

Ricordo, come fosse ieri, la prima volta che lessi di Leonia: una delle città che Italo Calvino immaginò descritta da Marco Polo a Kublai Khan nel suo celebre libro “Le città Invisibili” (1972).In quegli anni la raccolta differenziata era ancora un miraggio (o per lo meno lo era a Genova), ma s’iniziava a diventare sensibili rispetto ai temi che la globalizzazione stava inevitabilmente iniziando a diffondere tra le persone. Nella Leonia di Calvino, ogni giorno le persone indossavano un abito nuovo e buttavano via tutto ciò che avevano utilizzato ieri, sostituendolo. 

Il risultato?

Montagne di rifiuti venivano accatastati alla periferia della città e nessuno se ne preoccupava finché non divenivano un problema enorme per la loro impossibilità di essere smaltiti. Forse ti starai chiedendo in che modo Leonia sia correlata alla tua crescita personale… in questi giorni in cui si parlava moltissimo dell’emergenza clima, riflettevo proprio su quanto Leonia rispecchiasse la tendenza di noi esseri umani a prenderci cura di noi stessi (e delle cose che ci circondano), soltanto quando la situazione che stiamo vivendo diventa insostenibile!
Ama la goccia che fa traboccare il vaso, 
è nascosto lì dentro ogni cambiamento.
La Leonia che è in noi

Non serve ricorrere a particolari esempi per dimostrare che esista in noi la tendenza a intervenire solo dopo aver realizzato le conseguenze disastrose di un nostro atteggiamento, fino a quel momento sottovalutato:
– Prendiamo una decisione solo quando siamo messi alle strette o non abbiamo più alternativa
– Ci prepariamo per un esame o per un incontro importante soltanto quando mancano pochi giorni (o poche ore!)
– Andiamo dal medico o dallo psicologo quando la nostra sofferenza diventa insostenibile, limitando la nostra vita
– Ci accorgiamo di essere troppo stressati solo quando abbiamo esaurito ogni energia
– realizziamo che il nostro lavoro o la nostra relazione non ci rendono felici soltanto dopo mesi (se non anni) di insoddisfazioni e frustrazioni represse
– Su larga scala iniziamo a controllare a tappeto la reale situazione di tutti i ponti d’Italia solo dopo il crollo del Morandi
– Ci preoccupiamo del Pianeta quando ormai la situazione sta prendendo una piega senza precedenti
Potrei andare avanti per ore……ma non lo farò perché ciò di cui realmente desidero parlarti oggi è l’importanza della goccia che fa traboccare il vaso. 
In quella goccia si racchiude tutta la nostra forza,
la nostra capacità di reagire nonostante tutto.
La goccia che ci permette di reagire

Sicuramente abbiamo molti limiti in quanto esseri umani ma la goccia che fa traboccare il vaso ci fa reagire! esattamente come la sofferenza e il dolore ci fanno realizzare di dover cambiare attivamente qualcosa nella nostra vita se vogliamo stare bene.

Se senti che il tuo vaso è in una condizione limite, prendi in mano la tua vita adesso: può essere che tu abbia trascurato i tuoi reali bisogni, oppure che questi siano cambiati con il tempo.
Non temere: considera la tua vita formata per il 10% da ciò che ti accade e per un buon 90% da come reagisci a quello che ti accade.
 
..il tuo vaso sta per traboccare? Clicca qui e riparti da te!
Se invece in questo periodo della tua vita senti che il tuo vaso sia lontano dal traboccare, rifletti comunque su quali siano i tuoi attuali bisogni!

Se non non stai vivendo un momento di emergenza
 ti invito a riflettere sull’importanza di prenderti cura del tuo benessere soprattutto adesso, per prevenire ancora prima di curare eventuali sintomi, fisici o psicologici, che potrebbero insorgere nel caso in cui non facessi nulla per fermarne la comparsa.

C’è sempre qualcosa da migliorare!
Nel tuo caso, di quale sfera della tua vita puoi iniziare a prenderti cura?
Se non sai da dove iniziare e temi di non avere il tempo per farlo, non rimandare e piuttosto prendi un appuntamento, in agenda, con te stesso!
Ricorda: non è mai troppo tardi per migliorarsi.
Se vuoi di più, diventa di più.
Se hai piacere di condividere con me le tue riflessioni personali su questo tema contattami. Sarò felice di sostenerti nel tuo percorso di crescita!

Filed Under: Riflessioni Tagged With: Ansia, benessere, cambiamento, crescita personale, depressione, italo calvino, leonia, Psicologia, psicologo genova, psicoterapia, reagire, stare bene con se stessi

lasciare andare ansia e stress

25 Novembre 2019 by Laura Calosso Leave a Comment

lasciare andare ansia e stress

“Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”

L’ansia è un fenomeno complesso e universale di cui tutti facciamo esperienza e svolge una importante funzione adattiva.

Sei spesso ansioso o stressato?

Il primo passo è l’accettazione di ciò che stiamo vivendo, che non significa rinuncia passiva al cambiamento ma esplorazione e conoscenza dei propri limiti. 

L’unico problema con le emozioni meno piacevoli come l’ansia, la paura e la tristezza è che vuoi sbarazzartene, senza comprendere che sono benedizioni sotto mentite spoglie, indice della presenza di un campanello d’allarme per qualcosa che non va e che sarebbe bene cambiare.

Non riesci a lasciare andare pensieri ansiosi o stressanti?
Il tuo corpo ti invia segnali d’allarme che non riesci a controllare?

Imparando a conoscere e gestire le tue emozioni nel corpo, anche attraverso esercizi mirati, potrai diventare alleato dell’ansia, senza che ti impedisca di vivere serenamente!

Lao Tzu, fondatore del Taoismo diceva: se vuoi liberarti di qualcosa devi prima lasciare che si espanda. Così, se vuoi liberarti dall’ansia, devi lasciare che prosperi dentro di te, senza combatterla, senza fuggire da essa, basta prenderne consapevolezza. Solo allora inizia la trasformazione.

Clicca qui e ricevi subito la mia traccia audioguidata di rilassamento via email 

Ecco 7 suggerimenti per lasciare andare ansia e stress

Il segreto per convivere con stress e ansia risiede nella pazienza e nel coltivare la presenza mentale. Ecco alcuni punti importanti per iniziare a coltivare uno stato d’animo positivo anche nei momenti d’ansia e stress:

1. Concentrati sul respiro

Se la nostra vita è troppo frenetica possiamo comunque ricordarci di respirare profondamente portando la nostra attenzione all’addome, oltre che sul petto. In questo modo praticheremo una respirazione più completa che svolgerà una funzione rilassante e distensiva.

Se non hai mai fatto questo genere di esercizi può aiutarti ripetere mentalmente una frase come “Inspiro calma ed espiro tutti i pensieri”.

Trova il tempo di allenare la respirazione, i benefici sono innumerevoli:

  • maggiore equilibrio emotivo
  • maggiore ossigenazione del cervello e rallentamento del battito cardiaco
  • migliore gestione di stress e ansia
  • maggiore consapevolezza posturale
  • miglioramento delle relazioni interpersonali
  • più sicurezza e lucidità nel prendere decisioni
  • aumento del flusso di energia vitale

2. Presta la più completa attenzione a ciò che stai facendo

Lasciamo che le semplici attività quotidiane diventino una sorta di meditazione, svolgiamole con totalità, come fossero la cosa più importante da fare in quel momento.

Cerchiamo di fare solo una cosa alla volta. Impariamo a prestare la massima attenzione a ciò che accade momento dopo momento, lasciando che sia così com’è, vivendolo in tutta la sua interezza.

Cerchiamo di far nostro un semplice esercizio: ogni volta che ci rendiamo conto che la nostra mente è altrove rispetto a ciò che stiamo facendo, richiamiamoci al presente e congratuliamoci con noi stessi per essercene accorti.

3. Trova del tempo per te e per fare le cose che ami

Se la tua vita ultimamente si è ridotta alla soddisfazione dei bisogni primari tuoi, e magari anche della tua famiglia, dedica del momento interamente a te. Potresti avere una passione rimasta nel cassetto alla quale ti piacerebbe dedicare più energie. Ecco, potresti iniziare proprio da quella per coltivare dei momenti di qualità insieme a te stesso. Se pensi che la buona volontà non basti, inizia a scrivere il tuo nome in agenda, programmando questi momenti. Vedrai, sarà rivoluzionario!

4. Non giudicarti

Continuare a darti addosso con pensieri negativi non ti servirà a nulla. Piuttosto quando ti accorgi che stai nuovamente “cadendo” in un circolo vizioso di pensieri stressanti, congratulati con te stesso per essertene accorto e riporta l’attenzione su ciò che stavi facendo. Le parole che ci diciamo sono importanti, il nostro corpo le assorbe come una spugna e il rischio è quello di sviluppare disturbi psicosomatici (cefalee, gastriti ecc…) .

5. Utilizza le tue stesse parole per rilassarti

In qualsiasi momento della tua giornata puoi provare a ripeterti mentalmente alcune frasi che non contengano negazioni (è stato provato che il nostro cervello non le “legge”), che siano al presente e che contengano l’affermazione di ciò che desideri. Ad esempio puoi ripeterti “io sono rilassato” fintanto che non riesci a percepire questa sensazione nel corpo (ad esempio percependoti più tranquillo di quando hai iniziato l’esercizio). Un suggerimento: sii paziente, è possibile che all’inizio tu non creda alle tue parole, per cui non demordere! Ricorda che non si raggiunge il decimo piano, senza prima aver salito ogni piccolo gradino.

6. Ascolta il tuo corpo

Imparare ad ascoltare le sensazioni che accompagnano un gesto spontaneo e naturale come il respiro, apre un canale di comunicazione profonda con i movimenti di vita essenziali del tuo corpo.

Quando siamo in autobus, quando facciamo una passeggiata prestiamo attenzione alle nostre sensazioni corporee, al respiro, ai suoni intorno a noi, alle piante dei piedi che toccano il suolo. Sembrano banali esercizi, ma se praticati con costanza hanno un grande potere trasformativo. Basta provare. Prendi coraggio!

Se fai attività sportiva o palestra, la prossima volta prova a restare in ascolto delle sensazioni fisiche che provi durante l’esercizio fisico. Nota come cambia l’esperienza portando l’attenzione ad esempio esclusivamente ai tuoi piedi o alle tue mani.

Puoi provare inizialmente da seduto portando le  mani posate sulle gambe e restando in ascolto delle sensazioni di contatto tra le mani e le gambe (temperatura, contatto ed eventuali formicolii o vibrazioni)

7. Apprendi una pratica meditativa o di rilassamento

Esistono pratiche come la meditazione Mindfulness, esercizi di rilassamento mirati come il Training Autogeno e più in generale tutte le esperienze che aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva e corporea, costituiscono un rimedio naturale per la gestione delle emozioni più faticose. Tutte queste pratiche hanno in comune l’attenzione al nostro respiro.

– Clicca qui – per provare subito un esercizio pratico

Come funzionano ansia e stress?

Quando ci troviamo di fronte ad una minaccia fisica o psicologica, il nostro organismo mette in funzione una reazione di allarme che ci prepara a combattere o a fuggire: si attivano, quindi, tutte quelle funzioni neurovegetative come l’aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, sudorazione, tensione muscolare e un conseguente maggiore afflusso di sangue ai muscoli. Improvvisamente diventiamo molto svegli e attenti, le percezioni sensoriali si acuiscono, il sistema digestivo si arresta. Viene inoltre stimolata la ghiandola pituitaria che è responsabile della secrezione di altri ormoni della corteccia surrenale; ci troviamo di fronte ad una reazione di stress, funzionale alla nostra sopravvivenza.

Il problema sorge quando non siamo in grado di servirci in modo costruttivo e adattivo di questi meccanismi. La sovreccitazione dovuta alla reazione allo stress può diventare uno stile di vita, una reazione abituale ad una situazione stressante.
Non è raro, infatti, che molti individui si sentano costantemente tesi, soffrano di aritmie cardiache e siano vittime di tensioni croniche che coinvolgono i muscoli delle spalle, la mandibola, la faccia.
Lo stress potrebbe diventare cronico e portare a gravi conseguenze per la nostra salute fisica e psicologica.

Contattami

Prenota il tuo primo appuntamento: troveremo insieme le strategie più adatte a te per affrontare i momenti di stress, ansia e tensione che stai vivendo.

  • Scopri di più sulle pratiche più complete per lasciare andare ansia e stress:
    Training Autogeno e Meditazione Mindfulness.
  • Puoi partecipare a una lezione di prova per mettere fin da subito in pratica il tuo benessere con i corsi dedicati interamente a queste pratiche.

Se sei depresso stai vivendo nel passato,
se sei ansioso, stai vivendo nel futuro,
se sei in pace, stai vivendo nel presente

Lao Tzu

Bibliografia

Dennis Lewis (1999) Respirazione naturale Tecniche Nuove.
Kabat-Zinn, J., (1993) Vivere Momento per Momento; Tea Edizioni.
Kabat-Zinn, J., (2011). Dovunque tu vada ci sei già, in cammino verso la consapevolezza; Tea Edizioni.
Lao Tzu (a cura di Browne Walker B., 2009). Tao Te Ching; Oscar Mondadori

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Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: Ansia, Ansia e Stress, attacchi di panico, Corso di Meditazione Mindfulness, Corso di Training Autogeno, depressione, Disturbi d'Ansia, esercizi antistress, esercizi di respirazione, Liberarsi dell'ansia e delle preoccupazioni, Meditazione, Mindfulness, Pratiche olistiche, Psicologia, psicologo a Genova, psicologo a Torino, Psicosomatica, respirazione diaframmatica, Star bene naturalmente, Stress, Vivere Momento per Momento

Depressione

2 Dicembre 2017 by Laura Calosso Leave a Comment

Depressione

La depressione è un disturbo dell’umore che ha un impatto significativo sulla vita delle persone che la vivono, spesso fino a impedirgli di svolgere le normali attività quotidiane.

Chi soffre di depressione è accomunato da umore triste e/o irritabile accompagnato da modificazioni comportamentali, somatiche e cognitive che incidono sulla loro vita e quella dei propri cari.

La depressione è intimamente legata alle vicende della propria storia personale. Molte persone che ne soffrono raccontano di avere una vita soddisfacente, di aver vissuto un’infanzia felice e non sanno spiegarsi la ragione della propria sofferenza. Questo perché spesso le cause hanno radici molto profonde e antiche, per questo non consapevoli.

Molte storie di depressione sono anche storie di rinascita.

Chiedere aiuto è sicuramente il primo passo per uscire dalla solitudine. Attraversando questo dolore senza nome, la persona si permette di elaborare la sua ferita profonda e così, di rinascere. Soltanto così potrà permettersi di contattare le proprie potenzialità, facendo riemergere la propria vitalità.

Se stai cercando un sostegno, per te o per una persona cara, contattami per un primo appuntamento

Sofferenza depressiva e lutto

È importante non confondere un periodo di grande sofferenza vissuto in seguito a un lutto (o a una separazione importante), con un disturbo depressivo. Tuttavia un grande cambiamento di vita come un trasferimento, la morte di una persona cara, la nascita di un figlio, la menopausa ecc.. possono essere fattori di rischio per l’insorgenza di un disturbo depressivo.

I principali disturbi depressivi sono:

Disturbo depressivo maggiore

La depressione maggiore è caratterizzata dai seguenti sintomi in un periodo di almeno due settimane:

  1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni. L’umore può essere irritabile in bambini e adolescenti
  2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte (o quasi tutte) le attività per la maggior parte del giorno (quasi tutti i giorni)
  3. Significativa perdita o aumento di peso (non dovuta a dieta) o aumento/perdita di appetito
  4. Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni
  5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni
  6. Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni
  7. Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi (o inappropriati)
  8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi
  9. Pensieri ricorrenti di morte o ideazione suicidaria

Disturbo depressivo persistente (distimia)

Se la persona vive un periodo di depressione persistente per almeno due anni si parla di distimia.
I principali sintomi sono:

  • Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno 2 anni.
  • Due (o più) dei seguenti sintomi descritti di seguito
  1. Scarso appetito o iperfagia
  2. Insonnia o ipersonnia
  3. Scarsa energia o astenia
  4. Bassa autostima
  5. Difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
  6. Sentimenti di disperazione

Disturbo disforico premestruale

Le caratteristiche essenziali del disturbo disforico premestruale sono l’espressione di una marcata labilità d’umore, irritabilità, disforia e sintomi d’ansia che si verificano ripetutamente durante la fase premestruale del ciclo e scompaiono con l’arrivo delle mestruazioni o poco dopo. I principali sintomi sono:

  1. Marcata labilità affettiva.
  2. Marcata irritabilità o rabbia.
  3. Umore marcatamente depresso.
  4. Ansia marcata.

    in aggiunta è presente uno (o più) dei seguenti sintomi:

  5. Diminuito interesse nelle attività abituali
  6. Difficoltà soggettiva di concentrazione.
  7. Letargia, facile faticabilità.
  8. Marcata modificazione dell’appetito, o desiderio di cibi specifici.
  9. Ipersonnia o insonnia.
  10. Senso di sopraffazione o di essere fuori controllo.
  11. Sintomi fisici come indolenzimento o tensione del seno, dolore articolare o muscolare, sensazione di gonfiore o aumento di peso.

Senti la necessità di parlarne? Contattami per prendere appuntamento

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Filed Under: Disturbi Psicologici Tagged With: anedonia, depressione, depressione cosa fare, distimia, disturbi dell'umore, disturbi depressivi, disturbo depressivo maggiore, disturbo depressivo persistente, disturbo disforico premestruale, ideazione suicidaria, mancanza di piacere, psicologo genova depressione, sintomi depressione, umore depresso

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Dott.ssa Laura Calosso
Psicologa e Psicoterapeuta
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