Attraverso il contatto con l’altro
conosciamo noi stessi
Siamo tutti collegati. La nostra esperienza è inevitabilmente interconnessa con quella di altre persone come noi. I problemi, spesso, nascono nelle relazioni ed è proprio all’interno di queste che trovano la loro soluzione.”
Laura Calosso
La cura del contatto
Il mio approccio affonda le sue radici nella Psicoterapia della Gestalt. Si tratta di un approccio interattivo, dove la consapevolezza passa attraverso il contatto con l’altro.
In che senso? Attraverso l’interazione e la relazione co-costruita con il terapeuta è possibile esplorare e osservare quell’insieme di meccanismi che si ripropongono nella vita della persona.
A partire dall’ascolto dei bisogni nel presente, si diventa consapevoli delle paure che governano le scelte (o non scelte) e si prende coscienza di eventuali blocchi emotivi alla base della sofferenza, per superarla.
L’approccio gestaltico fornisce un sostegno pratico per divenire consapevoli dei messaggi di sofferenza nascosti nei sintomi,
rendendo possibile il cambiamento della persona a partire dal proprio interno.
Laura Calosso
- Olistico perchè integra al colloquio clinico tecniche di consapevolezza psico-corporea, oltre che all’osservazione del linguaggio non verbale (con rimando a voce, gesti, tensioni ed espressioni)
- Esperienziale perchè si basa sull’esperienza della relazione nel qui e ora tra paziente e terapeuta.
Ascoltare i sintomi, per superarli
Se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo,
del modo in cui produci i tuoi sintomi,
del modo in cui produci la tua malattia,
del modo in cui produci la tua esistenza
– al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso –
allora ha inizio la crescita, ha inizio l’integrazione”
Fritz Perls
I fondamenti della Gestalt
- L’importanza di vivere nel qui e ora. L’unica vera realtà è il presente. Laura Perls (1992) affermava che «quanto esiste, esiste qui ed ora; il passato esiste ora come memoria, nostalgia, rimpianto, risentimento, fantasia, leggenda o storia. Il futuro esiste qui e ora nel presente attuale come anticipazione, pianificazione, saggio, aspettativa e speranza o timore o disperazione”.
L’arte del qui e ora si sviluppa nella continua attenzione alla reale esperienza vissuta nel presente, in ogni istante dell’esistenza, favorita anche dalle pratiche di consapevolezza corporea ed emotiva. - La consapevolezza di per sé può essere curativa. Con una piena consapevolezza si diventa responsabili dell’autoregolazione del proprio organismo. Inoltre, solo se prendiamo atto di una situazione possiamo modificarla.
- Il corpo come strumento privilegiato per divenire consapevoli delle proprie tensioni e dei propri blocchi emotivi. La Gestalt ha un approccio esperienziale in quanto invita la persona a sperimentare quanto più di sé stessa, diventando consapevole dei propri gesti, della respirazione, delle sensazioni corporee, delle emozioni, della voce e delle proprie espressioni facciali, nonché dei pensieri.
- La sofferenza e ogni sintomo psico-fisico sono un campanello d’allarme che contiene un messaggio per noi. L’organismo ci segnala che ha bisogno di cambiare perché non è più in equilibrio.
- L’unica costante dell’Universo è il cambiamento. L’uomo, per mantenere il benessere nel proprio ambiente esteriore ed interiore, adotta un processo permanente di adattamento creativo. Per processo s’intende un continuo adattamento (sempre diverso dal precedente) alle situazioni interne ed esterne che si presentano alla persona. Attraverso la capacità creativa di organizzarsi e riorganizzarsi in base alle diverse circostanze, l’uomo tende a ristabilire la propria integrità. La fondamentale spinta alla vita e alla salute ci permette, attraverso questa funzione, di ritrovare il benessere quando lo perdiamo.
- Siamo tutti connessi e in relazione con l’ambiente. Non si può curare una persona senza tenere conto dell’ambiente psicologico, fisico ed emotivo in cui vive. La Gestalt interviene sulle interruzioni del processo di autoregolazione al confine di contatto tra l’individuo e il suo ambiente.
- Il tutto è diverso dalla somma delle sue parti. La Gestalt sottolinea che per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, averne una visione di campo. Ovvero cercare di percepirlo nell’insieme del contesto complessivo (approccio olistico) di quell’individuo. L’approccio gestaltico considera importante l’intera esperienza di vita di una persona: fisica, psicologica, intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale.
- L’importanza dell’autenticità per sentirsi liberi: se per proteggere la nostra immagine di fronte agli altri recitiamo continuamente dei ruoli (es. il bravo figlio, il buon marito, il bravo lavoratore ecc..), il messaggio implicito verso noi stessi è che non abbiamo il diritto di esistere così come siamo. Ciò che la terapia della Gestalt tenta di fare è di portare l’uomo ad accettarsi per ciò che è e non per ciò che potrebbe o vorrebbe essere. Si propone di aiutare la persona facilitando l’attivazione delle sue risorse, senza imposizioni esterne. Se ci portiamo con autenticità nel mondo, scopriamo la possibilità realizzarci per ciò che realmente siamo.
- Ogni persona è esperta di sé stessa. In questo processo il professionista ha il compito di sostenere e aiutare la persona a trovare la propria strada. Questo concetto include anche l’idea che non vi sia una normalità o una via giusta da perseguire. La realizzazione personale è unica per ciascuno.
- Il processo di integrazione delle parti. Su questo punto si concentra una delle tecniche più conosciute della Gestalt: la sedia calda (o sedia vuota) che aiuta le persone ad integrare l’esperienza vissuta da parti di sé contrastanti, o a “mettersi nei panni” delle persone con cui sono in conflitto, così da riappropriarsi delle proprie proiezioni(quelle parti del nostro vissuto che proiettiamo sull’altro).
La consapevolezza di per sé può essere curativa.
Dato che con una piena consapevolezza si diventa autoconsapevoli
dell’autoregolazione dell’organismo,
si può lasciare che l’organismo prenda in mano la situazione senza interferire,
senza interrompere: della saggezza dell’organismo ci si può fidare.
Di contro a questo atteggiamento troviamo l’intera patologia
dell’automanipolazione, del controllo ambientale e via dicendo,
che interferisce con i sottili meccanismi dell’autoregolazione dell’organismo”
Fritz Perls