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Dott.ssa Laura Calosso | Psicologia Creativa

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cambiamento

La goccia del cambiamento

1 Dicembre 2020 by Laura Calosso Leave a Comment

Spesso reagiamo solo quando trabocca il vaso!
La goccia del cambiamento 

Ricordo, come fosse ieri, la prima volta che lessi di Leonia: una delle città che Italo Calvino immaginò descritta da Marco Polo a Kublai Khan nel suo celebre libro “Le città Invisibili” (1972).In quegli anni la raccolta differenziata era ancora un miraggio (o per lo meno lo era a Genova), ma s’iniziava a diventare sensibili rispetto ai temi che la globalizzazione stava inevitabilmente iniziando a diffondere tra le persone. Nella Leonia di Calvino, ogni giorno le persone indossavano un abito nuovo e buttavano via tutto ciò che avevano utilizzato ieri, sostituendolo. 

Il risultato?

Montagne di rifiuti venivano accatastati alla periferia della città e nessuno se ne preoccupava finché non divenivano un problema enorme per la loro impossibilità di essere smaltiti. Forse ti starai chiedendo in che modo Leonia sia correlata alla tua crescita personale… in questi giorni in cui si parlava moltissimo dell’emergenza clima, riflettevo proprio su quanto Leonia rispecchiasse la tendenza di noi esseri umani a prenderci cura di noi stessi (e delle cose che ci circondano), soltanto quando la situazione che stiamo vivendo diventa insostenibile!
Ama la goccia che fa traboccare il vaso, 
è nascosto lì dentro ogni cambiamento.
La Leonia che è in noi

Non serve ricorrere a particolari esempi per dimostrare che esista in noi la tendenza a intervenire solo dopo aver realizzato le conseguenze disastrose di un nostro atteggiamento, fino a quel momento sottovalutato:
– Prendiamo una decisione solo quando siamo messi alle strette o non abbiamo più alternativa
– Ci prepariamo per un esame o per un incontro importante soltanto quando mancano pochi giorni (o poche ore!)
– Andiamo dal medico o dallo psicologo quando la nostra sofferenza diventa insostenibile, limitando la nostra vita
– Ci accorgiamo di essere troppo stressati solo quando abbiamo esaurito ogni energia
– realizziamo che il nostro lavoro o la nostra relazione non ci rendono felici soltanto dopo mesi (se non anni) di insoddisfazioni e frustrazioni represse
– Su larga scala iniziamo a controllare a tappeto la reale situazione di tutti i ponti d’Italia solo dopo il crollo del Morandi
– Ci preoccupiamo del Pianeta quando ormai la situazione sta prendendo una piega senza precedenti
Potrei andare avanti per ore……ma non lo farò perché ciò di cui realmente desidero parlarti oggi è l’importanza della goccia che fa traboccare il vaso. 
In quella goccia si racchiude tutta la nostra forza,
la nostra capacità di reagire nonostante tutto.
La goccia che ci permette di reagire

Sicuramente abbiamo molti limiti in quanto esseri umani ma la goccia che fa traboccare il vaso ci fa reagire! esattamente come la sofferenza e il dolore ci fanno realizzare di dover cambiare attivamente qualcosa nella nostra vita se vogliamo stare bene.

Se senti che il tuo vaso è in una condizione limite, prendi in mano la tua vita adesso: può essere che tu abbia trascurato i tuoi reali bisogni, oppure che questi siano cambiati con il tempo.
Non temere: considera la tua vita formata per il 10% da ciò che ti accade e per un buon 90% da come reagisci a quello che ti accade.
 
..il tuo vaso sta per traboccare? Clicca qui e riparti da te!
Se invece in questo periodo della tua vita senti che il tuo vaso sia lontano dal traboccare, rifletti comunque su quali siano i tuoi attuali bisogni!

Se non non stai vivendo un momento di emergenza
 ti invito a riflettere sull’importanza di prenderti cura del tuo benessere soprattutto adesso, per prevenire ancora prima di curare eventuali sintomi, fisici o psicologici, che potrebbero insorgere nel caso in cui non facessi nulla per fermarne la comparsa.

C’è sempre qualcosa da migliorare!
Nel tuo caso, di quale sfera della tua vita puoi iniziare a prenderti cura?
Se non sai da dove iniziare e temi di non avere il tempo per farlo, non rimandare e piuttosto prendi un appuntamento, in agenda, con te stesso!
Ricorda: non è mai troppo tardi per migliorarsi.
Se vuoi di più, diventa di più.
Se hai piacere di condividere con me le tue riflessioni personali su questo tema contattami. Sarò felice di sostenerti nel tuo percorso di crescita!

Filed Under: Riflessioni Tagged With: Ansia, benessere, cambiamento, crescita personale, depressione, italo calvino, leonia, Psicologia, psicologo genova, psicoterapia, reagire, stare bene con se stessi

Crisi e cambiamento

11 Dicembre 2019 by Laura Calosso Leave a Comment

Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di fermarsi e rendersi conto di aver perso di vista lo scorrere del tempo tra le righe della quotidianità. Tic tac e ti risvegli oggi con la sensazione che qualcosa sia cambiato, mentre eri impegnato ad occuparti dei problemi di ogni giorno con il pilota automatico inserito. Di una cosa siamo certi: il cambiamento è inevitabile. Il problema sorge quando ti senti in una condizione in cui non ti ritrovi più, e questo spesso accade perché hai perso di vista e trascurato i tuoi reali bisogni e desideri.

Per questo è possibile sentirsi incastrati in abiti che non si riconoscono più come propri.

Chiediti di cos’hai veramente bisogno

Fermati un istante e chiediti cosa abbia davvero importanza per te, in questo momento della tua vita.

Stai facendo davvero quello che ti piace?
A cosa e a chi dedichi il tuo tempo?
Sei soddisfatto della tua quotidianità?

Le cose cambiano, e con esse, anche i nostri bisogni. Se in questo momento non riesci a individuare un bisogno specifico non preoccuparti, è del tutto normale: non siamo abituati a farlo in questo modo.

Sospendi il giudizio

Rispondendo a questa domanda prova a sospendere il giudizio. Siamo abituati a dare più valore alle riflessioni e ai pensieri intellettuali piuttosto che all’intuito, al sentire. Per questo ti invito a dare più fiducia alle tue emozioni, piuttosto che ragionando su ciò che potrebbe essere giusto o corretto da fare.
Tutto questo per spogliarci delle aspettative e dei bisogni degli altri su di noi, che spesso indossiamo senza rendercene conto.

Se stai bene con te stesso e con chi ti circonda, ma tuttavia senti il bisogno di migliorare un lato di te o della tua vita, che ti impedisce di vivere sereno, magari hai soltanto bisogno di chiarirti le idee e di abbassare il tuo livello di stress.
Se c’è qualcosa che ti impedisce di fare ciò di cui hai bisogno o di essere felice come vorresti, potresti non essere consapevole della tua condizione personale che ti fa sentire legato o imprigionato nella tua quotidianità.

Vivi il presente

Se le hai già provate tutte per reagire senza aver ottenuto i risultati sperati, ti chiederai – “Ritroverò la mia serenità? – “e se davvero decidessi di affidarmi a qualcuno, sarà in grado di aiutarmi?“.
Almeno una volta può capitare di cadere in momenti di confusione o solitudine, l’importante è rialzarsi con consapevolezza per riprendere la propria vita in mano.

Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”
Confucio

Quindi se non lo hai ancora fatto, non rimproverarti, il secondo momento adatto per migliorare la tua vita è adesso.

Il cambiamento è inevitabile

Molte volte si è talmente concentrati su ciò che potrebbe accadere se si prendesse una decisione, da dimenticarsi cosa potrebbe succedere se non si facesse nulla per cambiare la propria condizione. Quanto potrebbe costarti non reagire? Forse sei già consapevole del fatto che qualcosa sia già cambiato nella tua vita senza il tuo intervento. Infatti, che tu decida di reagire o meno, le cose inevitabilmente cambieranno.

Cosa accadrà se non farai nulla?

Ti invito a prenderti un momento di riflessione per rispondere a queste domande:

  • Se non farai nulla per migliorare la tua condizione attuale, cosa potrà accadere nella tua vita?
  • Quanto ritieni possa influenzare i tuoi rapporti, nei confronti di chi ami (il tuo partner, la tua famiglia, gli amici) o delle persone con cui ti relazioni (conoscenti e colleghi)? Spesso tendiamo a dare per scontati questi rapporti, che rischiano di essere compromessi dal nostro atteggiamento o dai problemi che non risolviamo per paura di sbagliare o di perdere le persone che amiamo.
  • Questo incide sul tuo benessere psicofisico? Gli effetti dello stress cronico sono stati provati scientificamente.
  • Quanto incide sul tuo lavoro e sulla tua produttività, anche in termini economici?
  • Quante occasioni di realizzazione personale rischi di perdere se non interverrai?

Agisci ora

Se ritieni che perseverare nella tua condizione attuale possa avere elevati costi in termini di felicità, relazioni e soddisfazione lavorativa, ti invito a riflettere sulla possibilità di agire subito e provare una strada che non avevi mai contemplato prima d’ora:

Intraprendere un percorso personale ad alto impatto trasformativo.

Non lasciarti vincere dalla paura.

Troppe volte non viviamo i nostri sogni perché stiamo vivendo le nostre paure.
Les Brown

Spesso è difficile accettare di aver bisogno dell’aiuto di qualcuno per uscire dall’empasse in cui ci troviamo, ed è comprensibile che la paura di fare qualunque movimento finisca per immobilizzarci. Talvolta, quando arriva la consapevolezza di aver aspettato troppo tempo, sopraggiungono la rabbia e la tristezza. È più che normale vivere un conflitto tra il desiderio di fare qualcosa per migliorare la propria condizione e la paura di cambiare la propria condizione e rischiare di “sbagliare”. Viviamo in una società in cui è sempre più difficile chiedere aiuto. Spesso tendiamo ad isolarci pensando che nessuno davvero possa aiutarci, ma è solo uscendo dall’isolamento che possiamo davvero prendere in mano la nostra vita, migliorandola per noi stessi e per le persone che amiamo.

Se ti ritrovi in ciò che sto dicendo non giudicarti, metti da parte la ricerca dei “perché” o dei “colpevoli”, non ti servirà.

Prendi atto dell’importanza di reagire oggi, senza rimandare ancora una volta a domani.

Lascia che te lo dica in tutta onestà: l’unica persona che davvero può farti vivere la vita che desideri sei tu. Non potrai demandare o affidare questo compito a nessun’altro, neanche a uno psicologo. La tua felicità e il tuo benessere sono nelle tue mani. Dentro di te possiedi già tutte le risorse che ti servono per trasformare questo presente difficile in un futuro più sereno.

E allora ti chiederai “a cosa può servirmi andare da uno psicologo?”

Uno psicologo può aiutarti, con i suoi strumenti e competenze, a ritrovare la strada verso l’armonia e il benessere. Egli non mira a creare una persona diversa da quella che sei, piuttosto a permetterti di essere liberamente ciò che già sei, ma per qualche motivo non riesci a esprimere pienamente. Qualunque sia il tuo problema, ricorda comunque che il primo passo verso la trasformazione dovrà venire da dentro di te.

Sporcati le mani: la trasformazione è un’arte

La buona notizia è che il cambiamento può portare anche ad una vita più serena, dovrai soltanto non lasciarti trascinare dalla corrente ma sporcarti le mani e ritrovare il gusto della creatività, riscoprendo il tuo potenziale. Non lasciarti vincere dalla paura: qualsiasi sia la tua età, riparti da te.

Mettersi in discussione ed intraprendere un percorso di crescita personale è certamente una sfida, ma potrai assaporare il gusto dell’efficacia del tuo impegno e del nostro lavoro.

Perché credo nel cambiamento

Credo nel mio mestiere perché nutro profonda fiducia nel cambiamento. Se hai dei dubbi a riguardo, osserva semplicemente il mondo che ti circonda. Tutto cambia e si trasforma continuamente, nell’universo e dentro di noi. Ogni esperienza che viviamo viene memorizzata all’interno del nostro corpo, e ha degli effetti anche a livello neurofisiologico.

Quando si parla di cambiamento trovo importante sempre partire dal corpo. Gli studiosi hanno scoperto che le cellule del nostro corpo vengono sostituite nel tempo da altre, fino a subire un completo rinnovamento. Così il nostro corpo fisico si trasforma, e non è più lo stesso ogni 7 anni. Grazie alle numerose scoperte di Rita Levi Montalcini e altri studiosi, abbiamo avuto la certezza della continua influenza tra il sistema nervoso, endocrino e immunitario. Studi che, uniti alle  innovative scoperte in Psicosomatica e Psiconeuroendocrinoimmunologia (Pnei), sottolineano l’enorme importanza del lavoro psicologico nella cura del benessere delle persone.

I meccanismi d’intervento psicologico sono qualcosa di impalpabile, ma ne sono visibili gli effetti, esattamente come avviene per i campi magnetici. 

Tempo e trasformazione

Gli effetti di un intervento psicologico hanno tempi unici e diversi, che variano di persona in persona.

Ciascuno ha una propria storia, unica e irripetibile, per cui non avrebbe senso parlare di tempistiche standard. 

Inoltre, alcuni fattori incidono sul percorso necessario a ciascuno, per trovare la propria armonia e benessere psicofisico:

  • le risorse e il sostegno delle persone e dell’ambiente che ci circonda,
  • la gravità della problematica e della sofferenza che si sta vivendo,
  • il grado di consapevolezza delle proprie sensazioni, emozioni e pensieri,
  • le resistenze al cambiamento,
  • la motivazione al cambiamento,
  • il grado di sintonia che si instaura nella relazione con lo psicologo.

Da dove ripartire

Riparti da te, ascolta i tuoi bisogni e prendi coraggio per fare qualcosa dal valore trasformativo.

La mia proposta

Ciò che propongo è un percorso personalizzato. In base al quale potremmo scoprire insieme quale soluzione possa essere più adatta a te e ai tuoi bisogni attuali.

Mi piace pensare che ognuno di noi abbia dentro di sé un giardino da scoprire e coltivare, non per diventare una persona diversa da quella che è oggi, quanto per permettersi di crescere e fiorire con il proprio potenziale creativo, per essere persone più serene, libere e felici.”
Laura Calosso

Per approfondimenti e curiosità visita la mia pagina Psicologia Creativa.

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Filed Under: Disturbi Psicologici Tagged With: bisogni, cambiamento, crisi, psicologo, psicologo a Genova, psicologo a Torino

Conoscersi attraverso l’altro

15 Agosto 2018 by Laura Calosso Leave a Comment

Conoscersi attraverso l’altro

Attraverso il contatto con l’altro
conosciamo noi stessi

Siamo tutti collegati. La nostra esperienza è inevitabilmente interconnessa con quella di altre persone come noi. I problemi, spesso, nascono nelle relazioni ed è proprio all’interno di queste che trovano la loro soluzione.”
Laura Calosso

Chi non ha mai provato un percorso di psicoterapia può essere inizialmente scettico sulla sua utilità: “Perché andare da uno psicoterapeuta?”. Per rispondere a questa domanda ho deciso di scrivere questo articolo e trattare quelli che sono i fondamenti del mio lavoro clinico e umano con le persone.

La cura del contatto

Il mio approccio affonda le sue radici nella Psicoterapia della Gestalt. Si tratta di un approccio interattivo, dove la consapevolezza passa attraverso il contatto con l’altro.
In che senso? Attraverso l’interazione e la relazione co-costruita con il terapeuta è possibile esplorare e osservare quell’insieme di meccanismi che si ripropongono nella vita della persona.

A partire dall’ascolto dei bisogni nel presente, si diventa consapevoli delle paure che governano le scelte (o non scelte) e si prende coscienza di eventuali blocchi emotivi alla base della sofferenza, per superarla.

L’approccio gestaltico fornisce un sostegno pratico per divenire consapevoli dei messaggi di sofferenza nascosti nei sintomi,
rendendo possibile il cambiamento della persona a partire dal proprio interno. 
Laura Calosso
Possiamo dire che questo approccio sia olistico ed esperienziale.
  • Olistico perchè integra al colloquio clinico tecniche di consapevolezza psico-corporea, oltre che all’osservazione del linguaggio non verbale (con rimando a voce, gesti, tensioni ed espressioni)
  • Esperienziale perchè si basa sull’esperienza della relazione nel qui e ora tra paziente e terapeuta.

Ascoltare i sintomi, per superarli

I sintomi sono il frutto di un adattamento che è stato utile in passato, ma che col cambiare delle circostanze di vita non è più funzionale, creando un disagio. Spesso tendiamo a trattarli come “altro da noi”, ma soltanto imparando ad accoglierli e comprenderli, è possibile creare le basi per lasciarli andare.

Alla base di questo processo c’è un’importante assunzione di responsabilità.

Se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo,
del modo in cui produci i tuoi sintomi,
del modo in cui produci la tua malattia,
del modo in cui produci la tua esistenza
– al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso –
allora ha inizio la crescita, ha inizio l’integrazione”
Fritz Perls

Di seguito elencherò quelli che, a livello internazionale, sono riconosciuti come i fondamenti della Psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica.

I fondamenti della Gestalt

  1. L’importanza di vivere nel qui e ora. L’unica vera realtà è il presente. Laura Perls (1992) affermava che «quanto esiste, esiste qui ed ora; il passato esiste ora come memoria, nostalgia, rimpianto, risentimento, fantasia, leggenda o storia. Il futuro esiste qui e ora nel presente attuale come anticipazione, pianificazione, saggio, aspettativa e speranza o timore o disperazione”.
    L’arte del qui e ora si sviluppa nella continua attenzione alla reale esperienza vissuta nel presente, in ogni istante dell’esistenza, favorita anche dalle pratiche di consapevolezza corporea ed emotiva.
  2. La consapevolezza di per sé può essere curativa. Con una piena consapevolezza si diventa responsabili dell’autoregolazione del proprio organismo. Inoltre, solo se prendiamo atto di una situazione possiamo modificarla.
  3. Il corpo come strumento privilegiato per divenire consapevoli delle proprie tensioni e dei propri blocchi emotivi. La Gestalt ha un approccio esperienziale in quanto invita la persona a sperimentare quanto più di sé stessa, diventando consapevole dei propri gesti, della respirazione, delle sensazioni corporee, delle emozioni, della voce e delle proprie espressioni facciali, nonché dei pensieri.
  4. La sofferenza e ogni sintomo psico-fisico sono un campanello d’allarme che contiene un messaggio per noi. L’organismo ci segnala che ha bisogno di cambiare perché non è più in equilibrio.
  5. L’unica costante dell’Universo è il cambiamento. L’uomo, per mantenere il benessere nel proprio ambiente esteriore ed interiore, adotta un processo permanente di adattamento creativo. Per processo s’intende un continuo adattamento (sempre diverso dal precedente) alle situazioni interne ed esterne che si presentano alla persona. Attraverso la capacità creativa di organizzarsi e riorganizzarsi in base alle diverse circostanze, l’uomo tende a ristabilire la propria integrità. La fondamentale spinta alla vita e alla salute ci permette, attraverso questa funzione, di ritrovare il benessere quando lo perdiamo.
  6. Siamo tutti connessi e in relazione con l’ambiente. Non si può curare una persona senza tenere conto dell’ambiente psicologico, fisico ed emotivo in cui vive. La Gestalt interviene sulle interruzioni del processo di autoregolazione al confine di contatto tra l’individuo e il suo ambiente.
  7. Il tutto è diverso dalla somma delle sue parti. La Gestalt sottolinea che per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, averne una visione di campo. Ovvero cercare di percepirlo nell’insieme del contesto complessivo (approccio olistico) di quell’individuo. L’approccio gestaltico considera importante l’intera esperienza di vita di una persona: fisica, psicologica, intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale.
  8. L’importanza dell’autenticità per sentirsi liberi: se per proteggere la nostra immagine di fronte agli altri recitiamo continuamente dei ruoli (es. il bravo figlio, il buon marito, il bravo lavoratore ecc..), il messaggio implicito verso noi stessi è che non abbiamo il  diritto di esistere così come siamo. Ciò che la terapia della Gestalt tenta di fare è di portare l’uomo ad accettarsi per ciò che è e non per ciò che potrebbe o vorrebbe essere. Si propone di aiutare la persona facilitando l’attivazione delle sue risorse, senza imposizioni esterne. Se ci portiamo con autenticità nel mondo, scopriamo la possibilità realizzarci per ciò che realmente siamo.
  9. Ogni persona è esperta di sé stessa. In questo processo il professionista ha il compito di sostenere e aiutare la persona a trovare la propria strada. Questo concetto include anche l’idea che non vi sia una normalità o una via giusta da perseguire. La realizzazione personale è unica per ciascuno.
  10. Il processo di integrazione delle parti. Su questo punto si concentra una delle tecniche più conosciute della Gestalt: la sedia calda (o sedia vuota) che aiuta le persone ad integrare l’esperienza vissuta da parti di sé contrastanti, o a “mettersi nei panni” delle persone con cui sono in conflitto, così da riappropriarsi delle proprie proiezioni(quelle parti del nostro vissuto che proiettiamo sull’altro).

La consapevolezza di per sé può essere curativa.
Dato che con una piena consapevolezza si diventa autoconsapevoli
dell’autoregolazione dell’organismo,
si può lasciare che l’organismo prenda in mano la situazione senza interferire,
senza interrompere: della saggezza dell’organismo ci si può fidare.
Di contro a questo atteggiamento troviamo l’intera patologia
dell’automanipolazione, del controllo ambientale e via dicendo,
che interferisce con i sottili meccanismi dell’autoregolazione dell’organismo”
Fritz Perls

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Filed Under: Psicologia e Benessere Tagged With: adattamento creativo, ambiente, approccio olistico, autenticità, blocchi emotivi, cambiamento, citazioni Fritz Perls, citazioni Laura Perls, connessione, conoscersi attraverso l'esperienza, consapevolezza, contatto, creatività, fondamenti della gestalt, gestalt, gestalt therapy, integrazione, Laura Calosso Psicologa, libertà personale, metodo, Psicologia, psicologo genova, psicoterapia della gestalt, qui e ora, sintomi, studio di psicologia, vivere il presente

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Psicologa e Psicoterapeuta
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