La profezia che si autoavvera è uno dei fenomeni più diffusi e studiati in Psicologia Sociale: esso si definisce come quell’insieme di meccanismi mentali che fanno in modo che le aspettative delle persone si avverino, confermandole.
Scorrendo questo articolo troverai un esercizio pratico per utilizzare la profezia che si autoavvera a tuo vantaggio…

La profezia che si autoavvera può succedere:
– sia perché, avendo a mente una certa convinzione, la mente tende a soffermarsi sulle informazioni che la confermano
– sia perché l’atteggiamento stesso della persona portatrice della credenza, va a influenzare effettivamente la situazione.
Quindi…
Se pensiamo che una persona sia fredda e ostile l’interpretazione di tutti i comportamenti ambigui andranno in tal senso. Inoltre, è probabile adottare un comportamento poco cordiale che non suscitando simpatia nell’interlocutore lo porterà a rispondere confermando quindi la nostra profezia iniziale.

L’esempio di Marco
Marco è appena uscito da una precedente esperienza lavorativa molto negativa, dove ha subito mobbing (una dinamica di violenze psicologiche sul posto di lavoro). Si approccia ai nuovi colleghi con aria diffidente, temendo il loro giudizio. Quando va in ufficio durante i primi giorni si sente a disagio, cerca di evitare il contatto diretto coi colleghi, li evita e non partecipa attivamente ai momenti di pausa insieme, destando sospetto in loro che a propria volta, a disagio con lui, iniziano a giudicare tra loro di questo suo incerto modo di relazionarsi.
Nel caso di Marco la profezia che si autoavvera, cristallizzata dall’esperienza lavorativa precedente, si sviluppa con conseguenze negative, ma se Marco diventasse consapevole di questo meccanismo, potrebbe usarlo a suo vantaggio?
Veniamo ora a come usare la profezia che si autoavvera a tuo vantaggio…
Il cervello dispone di un meccanismo naturale, tanto potente quanto efficace, per farci vivere al meglio le situazioni che affrontiamo quotidianamente. La nostra mente non distingue tra ciò che è reale e ciò che è oggetto di fantasia. Per questo motivo possiamo sfruttare la nostra immaginazione, con alcune caratteristiche che vedremo nell’esercizio di seguito, per prepararci a eventi futuri per noi importanti e carichi di emotività.
IMPORTANTE:
Se desideri compiere qualcosa nella realtà,
innanzitutto visualizza te stesso mentre riesci a compiere positivamente quell’azione che desideri realizzare.
Come fare?
Prendi carta e matita…
Ecco un esercizio per te!

1 – Individua una situazione importante che dovrai affrontare nel prossimo futuro: come vorresti sentirti al momento di affrontarla?
Pensa a una situazione importante, lavorativa o personale, che dovrai affrontare a breve. Potrebbe trattarsi di un incontro di lavoro, di un trasloco, di una scelta da prendere, di parlare con una persona per comunicarle una cosa importante o altro…
Marco individua questa situazione:
“La prossima volta che andrò a lavorare, vorrei sentirmi a mio agio con i colleghi e iniziare ad avere qualche contatto con loro senza lasciare che la paura di essere giudicato metta in crisi la mia autostima”
2 – Riconosci la convinzione positiva su di te che credi ti servirebbe sentire per affrontare la situazione
Mentre pensi a quello che dovrai affrontare, chiediti: “cosa mi servirebbe credere di me per affrontare questa particolare situazione?”.
Nell’esempio di Marco ciò che vorrebbe pensare di sé in quel momento è:
“Io ho fiducia in me”
3 – Entra in contatto con quella sensazione adesso
Entra bene in contatto con la sensazione fisica che provi quando ti identifichi con quella convinzione positiva.
N.B. Se non riesci a sentirla, pensa al ricordo dell’ultima volta che hai provato quella specifica sensazione.
Marco:
“Quando ho fiducia in me sento il corpo più compatto e una piacevole sensazione di apertura a livello delle spalle, sono più rilassato”
4 – Ora chiudi gli occhi e immagina di vivere quella situazione proprio come vorresti
Immagina di vivere quella situazione importante che dovrai affrontare, sentendo dentro di te quella convinzione positiva tradotta in emozioni e sensazioni. Immaginala come i fotogrammi di un film che scorrono sullo schermo davanti a te, dall’inizio alla fine della scena, con il suo compimento positivo.
Marco immagina:
“Entro in ufficio, saluto tutti normalmente, poi in pausa mi avvicino alla macchinetta del caffè e parlo con qualche collega del più e del meno. Mentre questo avviene sono sereno, sento di avere fiducia in me e riesco a tornare a lavorare più piacevolmente senza che la paura di essere giudicato influenzi la mia giornata”
5 – Riconosci se emerge un blocco o una convinzione negativa su di te
Se ti stai trascinando con te a una convinzione negativa, è possibile che stia influenzando il tuo atteggiamento nel quotidiano. Per questo è importante diventarne consapevoli.
L’esempio di Marco:
Marco nel suo lavoro spesso deve fare riunioni con colleghi. Nel momento in cui è con loro è a disagio e pensa “non sono abbastanza bravo a parlare in pubblico”.
Se possibile fai una lista di almeno 3 credenze negative che hai su di te e diventa consapevole del ruolo che hanno nella tua quotidianità:
Ad esempio
“non sono abbastanza bravo a parlare in pubblico”;
“sono inadeguato”
“sono brutto”
6 – Domandati rispetto alla convinzione negativa: “Chi lo ha deciso?”, “Da dove viene?”
Riappropriati del tuo potere personale, riconoscendo l’origine di queste idee su di te. Spesso si tratta di idee profondamente radicate in noi dall’infanzia o in esperienze relazionali o eventi traumatici del passato.
7 – Ripeti l’esercizio più volte durante la settimana per rinforzarne l’effetto
Più volte ripeterai questo esercizi, più la tua mente e il tuo corpo saranno preparati all’evento in questione. Ha gli stessi effetti di un allenamento sportivo, perché la mente non distingue ciò che è reale da ciò che immaginiamo.
Immaginando e visualizzando ripetutamente di raggiungere un obiettivo. Le tue possibilità reali di successo aumenteranno notevolmente”.
Lazarus A., 1989
8 – Se questo esercizio non funziona come vorresti perché la credenza negativa continua a essere molto forte, considera la possibilità di lavorarci con l’E.M.D.R.

Se queste credenze sono radicate in te, considera la possibilità di orientarti verso un lavoro psicologico in termini di autostima, autoefficacia e/o altro.
Esiste un metodo, l’ E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) davvero utile, oltre che per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, anche per sciogliere i blocchi relativi a quelle credenze negative su di te, a partire dai ricordi connessi a quelle esperienze di vita che le hanno generate.
Se sei curioso di saperne di più, o desideri approfondire contattami !