Il termine Trauma deriva dal greco ferita e indica l’esperienza (o la testimonianza) diretta di un evento che ha causato (o ha rischiato di comportare) gravi lesioni, violenza sessuale, morte o altre minacce all’integrità fisica e psicologica della persona o di un suo caro.
L’ombra dello tsunami
I vissuti legati al trauma sono stati metaforicamente definiti come l’ombra di uno tsunami (Bromberg, 2012). La persona vive con la sensazione che debba accadere ancora qualcosa, senza poterne comprendere il motivo razionale. Così, gli effetti del trauma s’insinuano nella vita della persona come un’ombra, spesso sottoforma di sintomi dissociativi (derealizzazione o depersonalizzazione), ansiosi o di altra natura.
La sofferenza psicologica che segue l’esposizione a un evento traumatico e/o stressante è molto variabile sia in soggetti adulti, che in bambini. Spesso, se il trauma è stato vissuto in età infantile, i sintomi possono continuare a influenzare l’adulto nella propria vita. Il trauma può generare le basi per lo sviluppo di altre manifestazioni: quali disturbi d’ansia, psicosomatici o depressivi.
Chi ha subito nella propria vita uno o più traumi ripetuti nel tempo
può sviluppare una sintomatologia significativa anche a distanza di anni dall’accaduto.
Trauma e integrazione
Attraverso un processo d’integrazione tra piano emotivo e razionale, a livello esperienziale, la persona può essere sostenuta e accompagnata da un professionista a vivere il vissuto del ritiro dello tsunami. Una volta venuto meno il senso di pericolo, l’individuo può fare esperienza di un nuovo senso di sicurezza e serenità, a partire dalle proprie risorse.
Il metodo E.M.D.R. per rielaborare memorie traumatiche
Recenti studi scientifici in materia di Neurofisiologia Clinica hanno mostrato l’efficacia della tecnica EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) per rielaborare le memorie traumatiche (anche a distanza di anni). Immagina la memoria traumatica come un nodo cristallizzato,attraverso questa particolare tecnica (in modo del tutto naturale) possiamo andare a scioglierli agendo in modo diretto sui sintomi.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.
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Vi sono diversi quadri sintomatologici relativi ai disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti, di cui i principali, elencati dal Manuale Diagnostico DSM5 sono:
Disturbo da stress post-traumatico
I sintomi sotto elencati sono da considerarsi per persone sopra i 6 anni di età, che hanno vissuto l’esposizione di minaccia o realtà di morte, grave lesione, o violenza sessuale in uno dei seguenti modi:
- Facendo esperienza diretta dell’evento/i traumatico/i
- Assistendo direttamente a un evento accaduto ad altri
- Venendo a conoscenza di un evento (violento o accidentale) accaduto a un membro della famiglia o a un amico stretto
- Facendo esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli crudi dell’evento (non tramite media elettronici, tv, film o immagini)
La persona presenta, in seguito all’esperienza stressante o traumatica, uno (o più) dei seguenti sintomi intrusivi associati all’evento:
- Ricorrenti, involontari e intrusivi ricordi o sogni spiacevoli
- Reazioni dissociative (per es., flashback) in cui il soggetto sente o agisce come se l’evento sistesse ripresentando in quel momento
- Intensa o prolungata sofferenza psicologica (e/o reazioni fisiologiche) all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simboleggiano o somigliano a qualche aspetto dell’evento
Inoltre, chi vive un evento traumatico può presentare alterazioni negative di pensieri e/o emozioni associati all’evento/i traumatico/i, iniziate o peggiorate in seguito all’accaduto come evidenziato dai seguenti criteri:
- Incapacità di ricordare qualche aspetto importante dell’evento traumatico
- Persistenti ed esagerate convinzioni o aspettative negative relative a se stessi, ad altri, o al mondo
- Persistenti, distorti pensieri relativi alla causa o alle conseguenze dell’evento che portano a dare la colpa a se stesso o agli altri
- Persistente stato emotivo negativo
- Riduzione di interesse o partecipazione ad attività significative
- Sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
- Incapacità di provare emozioni positive
Le persone possono anche accorgersi di avere, in seguito all’evento:
- Comportamento irritabile ed esplosioni di rabbia
- Comportamento spericolato o autodistruttivo
- Stati di ipervigilanza
- Esagerate risposte di allarme
- Problemi di concentrazione
- Difficoltà relative al sonno
In alcuni casi possono verificarsi sintomi dissociativi:
- Depersonalizzazione: Persistenti o ricorrenti esperienze di sentirsi distaccato e come se sifosse un osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo
- Derealizzazione: Persistenti o ricorrenti esperienze di irrealtà dell’ambiente circostante
Disturbo da stress acuto
I sintomi sotto elencati sono da considerarsi per la persona esposta a morte reale o minaccia di morte, grave lesione oppure violenza sessuale in uno o più dei seguenti modi:
- Facendo esperienza diretta dell’evento/i traumatico/i
- Assistendo direttamente a un evento accaduto ad altri
- Venendo a conoscenza di un evento accaduto a un membro della famiglia o a un amico stretto
- Facendo esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli avversivi dell’evento (non attraverso media elettronici, tv, film, o immagini, a meno che l’esposizione non sia legata al lavoro svolto)
Si parla di disturbo da stress acuto in presenza di nove (o più) dei seguenti sintomi (La cui durata dell’alterazione va da 3 giorni a 1 mese dall’esposizione al trauma).
- Ricorrenti, involontari e intrusivi ricordi spiacevoli dell’evento
- Ricorrenti sogni spiacevoli
- Reazioni dissociative (per es. flashback) in cui il soggetto sente o agisce come se l’evento si stesse ripresentando
- Intensa o prolungata sofferenza psicologica o marcate reazioni fisiologiche in risposta a fattori scatenanti interni o esterni che simboleggiano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento
- Persistente incapacità di provare emozioni positive
- Sintomi dissociativi
- Alterato senso di realtà del proprio ambiente o di se stessi
- Incapacità di ricordare qualche aspetto importante dell’evento
- Sintomi di evitamento (di ricordi spiacevoli o di fattori esterni)
- Difficoltà relative al sonno.
- Comportamento irritabile ed esplosioni di rabbia
- Ipervigilanza
- Problemi di concentrazione
- Esagerate risposte di allarme
Bibliografia
American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
Bromberg, Philip M., L’ombra dello tsunami. La crescita della mente relazionale. Raffaello Cortina Editore, 2012.
Francesetti G., Gecele M. e Roubal J., a cura di, La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all’estetica del contatto. Milano: FrancoAngeli.